Dopo aver fatto tappa a Londra e Francoforte nelle ultime settimane, ieri mattina il management di CFT ha presentato la società agli operatori italiani in un evento a Milano, a cui hanno partecipato circa 80 tra investitori privati ed istituzionali.
Questi hanno mostrato grande interesse per il business di CFT e per le strategie messe a punto per crescere sia a livello organico che attraverso operazioni di M&A.
La società conta di raggiungere nel 2022 un fatturato consolidato di 350 milioni e un Ebitda margin compreso tra il 10 e l’11 per cento.
L’incremento di oltre 100 milioni del giro d’affari sarà generato per 60-70 milioni dalle prossime acquisizioni mentre gli altri 40-50 milioni dovrebbero arrivare dalla crescita organica, grazie agli importanti investimenti fatti nel sorting e nella robotica con l’obiettivo di soddisfare le sempre maggiori esigenze dei clienti in relazione alla qualità del prodotto finale e alla riduzione dei costi operativi.
In quest’ottica CFT ha deciso di quotarsi a luglio scorso sul mercato Aim, ingresso in Borsa che è avvenuto attraverso la business combination con la Spac Glenalta, che ha consentito di raccogliere circa 80 milioni destinati a sostenere le attività R&D e a perfezionare acquisizioni mirate all’ampliamento del portafoglio prodotti.
Nel corso dell’evento di ieri, il Ceo Alessandro Merusi ha confermato che le risorse verranno concentrate sulle politiche di investimento, con particolare focus sull’M&A, rimandando per il momento la distribuzione di un dividendo e l’attuazione di un programma di buyback.
“Le risorse di Glenalta – ha commentato il Ceo – sono state destinate per oltre l’80% ad aumento di capitale, riducendo al minimo la quota in vendita da parte dei soci CFT, a dimostrazione dell’interesse di tutti nel dare nuova spinta al progetto di crescita del gruppo.”
Rispondendo alle domande sulle operazioni di acquisizione previste, Merusi ha inoltre spiegato che “le operazioni di M&A vanno inserite all’interno di un progetto strategico, il cui obiettivo è la creazione di valore nel medio termine per il gruppo e di conseguenza per gli azionisti. Il punto fondamentale è infatti l’individuazione di target con cui si possano generare sinergie commerciali ed industriali.”