Non Tra le misure prese ieri dalla riunione del Consiglio di Economia e Finanza europeo (Ecofin) vi è anche la decisione sui requisiti Mrel, cioè la quantità di asset, e la loro proporzione, che devono essere detenuti dalle banche come cuscinetto in caso di bail-in.
Nel dettaglio, ieri è i ministri delle Finanze si sono accordati sull’ammontare del debito subordinato rispetto agli asset ponderati per il rischio, fissato al 27% per le grandi banche e per quelle sistemiche.
Tale misura mira a rafforzare il quadro normativo per la risoluzione nel settore bancario, al fine di garantire un processo di bail-in efficace e ordinato.
Il limite del 27%, inferiore comunque a quanto richiesto dai Paesi del nord Europa, è comunque considerato molto costoso per gli istituti da Giovanni Sabatini, direttore generale dell’ABI.
In merito a tale considerazione, Sabatini si è così espresso: “Sui requisiti Mrel è prevalso un orientamento che impone requisiti superiori a quelli fissati dagli standard internazionali, con il rischio di mettere in svantaggio competitivo le banche europee, non solo quelle italiane”.
Le stime, riportate da fonti di stampa, indicano che le maggiori 35 banche europee avranno la necessità di emettere 125 miliardi per rispettare il limite e si ritiene che gli istituti italiani potranno riscontrare alcune difficoltà a trovare i sottoscrittori per via dell’allargamento dello spread Btp-Bund.