Il Ftse Italia Banche chiude con un ribasso del 2% e in linea all’omologo europeo (-2,3%), frenando anche il Ftse Mib (-1,4%).
L’attenzione degli investitori continua ad essere rivolta alla tenuta dei conti pubblici italiani. Il mercato resta in attesa di capire in che modo concretamente Commissione Europea e Governo italiano possano trovare un accordo sulla legge di Bilancio, in modo da evitare l’avvio di una formale procedura d’infrazione contro Roma da parte di Bruxelles.
“Quello con la Commissione UE è un negoziato vero. Il mio obiettivo è evitare all’Italia una procedura d’infrazione che fa male al nostro Paese e rischia di far male anche all’Europa. Sto mettendo a punto una mia proposta che l’Unione Europea non potrà non prendere in considerazione”, ha affermato in un’intervista il premier, Giuseppe Conte.
“Se il dialogo va avanti dobbiamo raggiungere un risultato e sono necessari atti concreti. Stiamo studiando varie e possibili opzioni fino a quando non c’è una valutazione. Da Roma stiamo valutando ma è necessario prendere delle decisioni politiche. Dobbiamo andare incontro alle esigenze e alle richieste della Commissione. I tempi non sono lunghi, i tempi sono stretti. ci sono varie possibilità che stiamo discutendo”, ha sottolineato il ministro dell’Economia, Giovanni Tria.
Ora è in corso un dialogo con l’Italia sempre più intenso: vediamo una differenza nei toni da parte italiana, c’è volontà di cooperare, c’è disponibilità ad ascoltare i nostri punti di vista e anche di risolvere i problemi: questo è benvenuto, il dialogo è cominciato come metodo e come sostanza. Prendiamo nota dei recenti annunci italiani per ridurre il deficit pubblico, un passo nella giusta direzione e ora aspettiamo più dettagli e decisioni, chiaramente è necessario ci siano impegni molto concreti e credibili”, ha fatto presente il Commissario agli Affari Economici, Pierre Moscovici.
In tale scenario lo spread Btp-Bund risale da 283 punti base a cui aveva chiuso la ieri in prossimità dei 290 pb (fonte Mts Markets), frenando il rimbalzo degli ultimi giorni del comparto bancario, su cui è scattata qualche fisiologica presa di profitto. Nel frattempo, l’Ecofin ha dato il via libera a un pacchetto di misure per il settore.
Realizzi su quasi tutti i titoli del Ftse Mib, tra cui Mediobanca (-1,8%), il cui patto di sindacato dovrebbe riunirsi oggi per decidere le sorti dello stesso.
Unica eccezione Banco Bpm (+0,4%), che continua il suo buon momento dopo avere definito il riassetto del credito al consumo e contemporaneamente sta procedendo per arrivare a cedere un portafoglio da 7,8 miliardi di Npl. Decisioni che hanno ricevuto l’apprezzamento di diversi analisti, che hanno confermato il giudizio positivo e in alcuni casi alzato il target price.
Sul Mid Cap prese di beneficio su Credem (-0,7%), Creval (-0,8%) e Popolare Sondrio (-1,4%). Frena Mps (-1,9%) dopo la prepotente risalita degli ultimi giorni, con Moody’s che ha rivisto al ribasso il rating sul debito senior unsecured e con l’istituto che resta sotto i riflettori monitorati per i possibili impatti sulla solidità patrimoniale legati all’andamento dello spread.
Tra le Small Cap termina flat Carige che quota intorno a 0,002 euro, che ha emesso il bond subordinato Tier2 da 320 milioni che sarà sottoscritto dallo Schema Volontario del Fitd. Bond che potrà salire fino a un massimo di 400 milioni, con la banca che ha fatto partire il private placement sugli altri 80 milioni, in attesa di capire come si muoveranno i principali azionisti. Prosegue la rimonta di Banca Finnat (+1,7%).