Nell’avviare l’operazione di rafforzamento patrimoniale da 400 milioni, il vertice di Carige vuole ricercare le cause che hanno portato l’istituto a una nuova carenza patrimoniale, dopo l’aumento di capitale da 500 milioni e la complessiva manovra che hanno portato nelle casse dell’istituto quasi un miliardo alla fine del 2017.
“Il presidente del consiglio di amministrazione di Banca Carige, avendone informato il consiglio stesso, che ha condiviso l’iniziativa, ha avviato una ricognizione complessiva delle ragioni e delle circostanze della situazione di carenza patrimoniale che insieme alle rettifiche richieste dalla Bce hanno portato alla necessità del rafforzamento patrimoniale da 400 milioni complessivi”.
È quanto si legge nella relazione illustrativa del cda al punto 3 dell’ordine del giorno dell’assemblea straordinaria del prossimo 22 dicembre, quello relativo all’approvazione dell’aumento di capitale da 400 milioni.
Nella relazione si sottolinea come questa carenza patrimoniale “unitamente alla richiesta della Bce, ha reso necessaria una nuova importante manovra di rafforzamento, approvata nella riunione del consiglio di amministrazione del 12 novembre 2018, dopo quella già attuata nella seconda metà del 2017”.
Si ricorda che lo scorso 30 novembre aveva rassegnato le proprie dimissioni il presidente del collegio sindacale, Carlo Lazzarini.
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