Mediobanca – Il Cet1 potrebbe salire al 14% con il “Compromesso Danese”

Tra le misure approvate ieri dall’Ecofin, vi è quella della proroga del cosiddetto “Compromesso Danese”, che consentirà alla istituzioni non conglomerate di non detrarre, ai fini del calcolo del patrimonio di vigilanza, le partecipazioni detenute in società assicurative fino a fine 2024, dal 31 dicembre 2018 fissato precedentemente.

Attualmente Mediobanca deduce la propria partecipazione in Generali all’80 per cento. L’Ad della banca, Alberto Nagel, nel corso della presentazione della trimestrale avvenuta lo scorso 25 ottobre, aveva sottolineato che l’esposizione di Mediobanca sulla sua partecipazione nel gruppo assicurativo triestino sarà integralmente dedotta dal Cet1 fully loaded entro fine 2018.

Con il provvedimento si aprono per l’istituto di Piazzetta Cuccia nuove possibilità nella contabilizzazione della partecipazione del gruppo assicurativo ai fini della vigilanza. La banca potrebbe, infatti, sulla carta, decidere di mantenere l’attuale quota dell’80 per cento.

Se, invece, decidesse di avvalersi per i prossimi sei anni del compromesso, il Cet1, secondo indiscrezioni di stampa, ne beneficerebbe di 100 punti base. A fine settembre il Cet1 fully loaded dell’istituto si era attestato al 13 per cento. Un livello già soddisfacente.

Sembra quindi sempre più chiaro che le decisioni sulla cessione o meno del pacchetto del 3% di Generali, che era stata programmata entro metà del 2019, non verranno influenzate da questo tipo di considerazioni. Ma saranno legate a decisioni strategiche sulla partecipazione e all’andamento del titolo che è in carico in bilancio a 15 euro per azione, un prezzo inferiore alle quotazioni degli ultimi tempi.

Oggi a Piazza Affari Generali segna un prezzo di 14,7 euro, un prezzo che secondo gli analisti potrebbe dare maggiori soddisfazioni alla luce del nuovo business plan presentato dal management lo scorso 21 novembre.

La figure seguente riporta l’evoluzione tra giugno e settembre del Cet1 di Mediobanca.