Utility – Settore debole (-0,3%), Snam la migliore tra le big (+0,5%)

Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha chiuso in flessione dello 0,3 %, sovraperformando nettamente il Ftse Mib (-1,4%), ma facendo peggio dell’Euro Stoxx 600 Utilities che ha chiuso in sostanziale parità (-0,1%).

In Italia l’attenzione rimane focalizzata sulla manovra e sulle trattative fra Roma e Bruxelles, mentre lo spread Btp-Bund risale lievemente a 288 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,15 per cento.

Tra le Big le migliori sono state, seppure deboli, Snam (+0,5%) e Italgas (+0,2%).

Enel cede lo 0,3 per cento. La società è stata confermata anche per l’eedizione di dicembre 2018 nell’indice Euronext Vigeo-Eiris World 120 e negli indici regionali – Eurozone 120 ed Europe 120, non solo per il ruolo di leadership nel promuovere un modello energetico a basse emissioni, ma anche l’impegno nell’implementazione di pratiche di gestione aziendale responsabili. Nei tre indici è stata inclusa anche la controllata spagnola Endesa.

Enel inoltre ha modificato la denominazione della controllata brasiliana Eletropaulo in Enel Distribuicao Sao Paulo. Con il rebranding della società di distribuzione, il colosso elettrico guidato da Francesco Starace intende rafforzare la propria presenza nello stato e nel sud America, anche ricorrendo a investimenti per circa 3,1 miliardi di real brasiliani destinati principalmente al miglioramento della qualità dei servizi anche attraverso la digitalizzazione, incrementandone efficienza e affidabilità.

Tra i titoli a media capitalizzazione le uniche positive sono state Falck Renewables ed Hera, entrambe in progresso dello 0,4 per cento.

Erg ha lasciato sul terreno l’1,2 per cento.

Tra le Small Cap, uniche positive Seri Industrial (+1,4%) e Biancamano (+0,5%).

In coda TerniEnergia (-4,2%), la quale ha reso noto che la digital company del gruppo, Softeco Sismat, coordinerà il progetto e-Scale per lo sviluppo di soluzioni innovative per i nuovi operatori del mercato elettrico, in particolare gli aggregatori di risorse flessibili (Balancing Service Provider – BSP).

Si riporta che, dalla lettura dei dati sui consumi di gas pubblicati da Snam, a novembre la domanda di gas naturale in Italia è stata pari a circa 6,3 miliardi di metri cubi, in calo del 13% rispetto allo stesso periodo del 2017. Una diminuzione che segue il forte aumento su base congiunturale (+37,9%) rilevato a ottobre.