Secondo la stampa, che cita fonti legali di Blackstone, la disputa legale sulla vendita del 2013 della sede storica di Rcs al fondo potrebbe costare alla casa editrice, se condannata, oltre 100 milioni di dollari.
Si ricorda che la vendita dei palazzi già di proprietà di Rcs Mediagroup, e oggi in portafoglio al fondo Delphine gestito da Blackstone, è finita davanti alla Suprema Corte di New York lo scorso 20 novembre. Il colosso Usa ha depositato un atto di citazione contro la casa editrice e il suo proprietario, Urbano Cairo, nel quale chiede i danni per la mancata definizione dell’accordo di cessione della maggioranza del fondo Delphine ad Allianz.
Il colosso assicurativo aveva infatti avanzato una proposta d’acquisto della maggioranza del fondo mettendo sul piatto 250 milioni, il doppio di quanto speso da Blackstone per rilevare i palazzi milanesi a fronte di un contratto d’affitto di 10,3 milioni l’anno.
Ma l’affare tra il fondo e Allianz è stato congelato da quest’ultima dopo le missive inoltrate da Cairo a Blackstone nelle quali si bolla come “nulla e non valida” la transazione definita nel 2013, avallata da advisor e dall’ex Cda di Rcs .
Ora, gli atti sono finiti in tribunale sia a Milano che a New York e Blackstone evidenzia che “i danni causati da Rcs, sia economici che reputazionali, aumenteranno esponenzialmente” se la trattativa con Allianz dovesse saltare.
Sempre lo scorso 20 novembre, Rcs comunicava di aver promosso a Milano un giudizio arbitrale, in conformità alla clausola arbitrale contenuta nei contratti di vendita relativi agli immobili, volta a far dichiarare la nullità dei predetti contratti di vendita.
La casa editrice milanese confida che la Corte di New York riconoscerà senza indugio che Blackstone non ha titolo per instaurare una causa a New York, essendo il procedimento arbitrale in Italia, unica sede competente, e che le sue pretese sono infondate.