Le autorità canadesi hanno fermato a Vancouver il direttore finanziario di Huawei Technologies, Meng Wanzhou, figlia del fondatore del colosso cinese delle telecomunicazioni. L’arresto è avvenuto per violazioni delle sanzioni contro l’Iran da parte di Huawei, con un mandato degli Usa, che richiedono l’estradizione di Meng Wanzhou.
“Siamo convinti e fiduciosi che le autorità canadesi e statunitensi raggiungeranno senza dubbio una conclusione corretta e imparziale. Huawei rispetta tutte le leggi e le regole dei Paesi in cui opera” si difende l’azienda, specificando di non essere a conoscenza di illeciti. Venerdì è atteso il verdetto del giudice in merito al possibile rilascio su cauzione.
Un episodio che potrebbe aggravare le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, vanificando la parziale apertura dei giorni scorsi. Huawei si trova già da tempo nel mirino delle autorità americane, che hanno vietato l’acquisto e l’uso dei suoi prodotti per timori legati alla sicurezza.
Sotto pressione il comparto tecnologico, con l’EURO Stoxx 600 Technology in calo del 2,3% e il future sul Nasdaq in rosso dell’1,3 per cento. A Milano la big cap del settore tecnologico, Stm (fornitore di Apple, in calo del 2% nel pre-market Usa) scambia in ribasso del 4,4 per cento.