Il Ftse Italia Banche chiude con un forte ribasso del 5,2% e facendo peggio dell’omologo europeo (-4,3%), portandosi dietro anche il Ftse Mib (-3,5%).
L’attenzione degli investitori resta concentrata sulla tenuta dei conti pubblici italiani. Il mercato resta in attesa di capire come concretamente Commissione Europea e Governo italiano possano trovare un accordo sulla legge di Bilancio, in modo da evitare l’avvio di una formale procedura d’infrazione contro Roma da parte di Bruxelles.
“Il dialogo è davvero iniziato, non ci si scambia più invettive. Il Governo italiano ha cominciato a presentare misure che permettono la riduzione del deficit e soprattutto di tagliare il debito”, ha affermato in un’intervista il commissario agli Affari Economici, Pierre Moscovici.
“Siamo sulla strada giusta, ma dobbiamo continuare a fare progressi. Ai miei amici italiani dico: tutto ciò che è consentito dal patto lo avrete. Flessibilità? L’avrete. Ma attenzione: una cosa che non posso ignorare sono le regole. E ciò significa fare uno sforzo ulteriore”, ha aggiunto l’esponente europeo.
“Per tenere i conti in ordine bisogna guardare al dato strutturale, per cui dobbiamo contenere il debito e anche il rapporto deficit/Pil 2020 e 2021”, ha dichiarato ad un’agenzia il premier, Giuseppe Conte.
A peggiorare il quadro e incertezze legate alla questione commerciale internazionale, con gli investitori che sono diventati più scettici sul fatto Stati Uniti e Cina possano arrivare ad un accordo concreto per risolvere la disputa sui dazi.
In tale scenario lo spread Btp-Bund risale fino a 295 pb dopo che ieri era calato fino a 278 punti base (fonte Mts Markets), penalizzando il comparto bancario. L’agenzia di rating Moody’s ha mantenuto negativo l’outlook sulle banche italiane. Nel frattempo, il Parlamento Europeo ha approvato il pacchetto di misure per la gestione dei nuovi Npl.
Seduta difficile per tutti i titoli del listino principale, incluse Mediobanca (-3%), con gli azionisti del patto che hanno dato il via libera a una nuova versione più light dello stesso, e Bper (-3,2%), che nei entro i prossimi mesi presenterà il nuovo piano industriale.
Stesso copione Sul Mid Cap con Credem (-4,7%), Creval (-2,9%), Popolare Sondrio (-4,8%) e Mps (-6,8%), con quest’ultima che resta sotto i riflettori per i possibili impatti sulla solidità patrimoniale legati all’andamento dello spread.
Tra le Small Cap tiene la parità Carige che quota intorno a 0,002 euro, con la banca che ha perso la causa contro gli ex vertici, il fondo Apollo e Amissima Holding in merito alla cessione delle ex controllate assicurative. Calo per Banco Desio (-2,2%), che dal prossimo 27 dicembre uscirà dal Ftse Italia Small Cap.