Nella giornata del meeting dell’Opec di Vienna, sotto pressione il Ftse Italia Petrolio e Gas Natuale che lascia sul terreno il 3% rispetto al -3,1% del corrispondente indice europeo.
In rosso anche i principali Eurolistini, con il Ftse Mib a -3,5 per cento, dopo che l’arresto del Cfo di Huawei, Weng Wanzhou, su mandato degli Stati Uniti ha riacceso i timori di un’escalation delle tensioni tra Usa e Cina.
In discesa anche le quotazioni del greggio, con Wti e Brent in calo di oltre 4 punti percentuali rispettivamente a 50,5 e 59 dollari al barile.
Il meeting dell’Opec di Vienna si è chiuso senza un accordo tra i membri, che hanno discusso di possibili tagli complessivi per circa un milione di barili/giorno senza però prendere una decisione sulla misura e sulle singole quote della riduzione.
Le trattative continueranno nella giornata di oggi nella riunione allargata ai paesi non-Opec, anche se il Ministro dell’Energia saudita, Khalid Al-Falih, ha detto di non attendersi un esito positivo vista anche la posizione della Russia, finora molto tiepida verso i tagli.
Intanto, i dati Eia hanno mostrato un calo superiore alle attese delle scorte Usa, interropendo così la striscia di 10 incrementi consecutivi.
L’incertezza sul mercato petrolifero ha pesato sull’azionario, con forti vendite sulle tre big Saipem (-6,4%), Eni (-3,2%) e Tenaris (-3,3%).
Quest’ultima ha reso noto che le autorità argentine hanno fatto richiesta di custodia cautelare per Paolo Rocca, presidente e Ceo del gruppo, in merito alle indagini per corruzione.
Tra le Mid Cap, in lieve progresso Saras (+0,3%) mentre ha chiuso in rosso Maire Tecnimont (-2,4%).
Infine, tra le società a minore capitalizzazione, bene d’Amico (+1,3%) mentre è rimasta invariata Gas Plus.