Il Ftse Mib ha chiuso le ultime cinque sedute con un bilancio complessivo negativo del 2,3% a 18.741 punti, in un clima appesantito dalle tensioni commerciali e dai timori sulla crescita economica.
L’ottimismo seguito alla tregua sui dazi siglata da Stati Uniti e Cina nel G20 di Buenos Aires ha presto lasciato spazio ai dubbi sull’effettivo raggiungimento di un accordo, complicato ulteriormente dal caso Huawei con l’arresto del Cfo Meng Wanzhou.
Il sentiment dei mercati ha inoltre risentito del progressivo appiattimento della curva dei tassi Usa, con l’inversione delle scadenza a due e tre anni con quella cinque interpretato come un campanello d’allarme sull’arrivo di una fase di recessione.
Male il settore dell’auto, con il Ftse Italia Automobili e Componentistica che ha segnato un -4,3% w/w rispetto al -4,8% w/w del corrispondente indice europeo. Tra le big italiane male in particolare Fca (-5,6% w/w), con le vendite che hanno colpito anche Pirelli (-4% w/w), Brembo (-3% w/w) e Ferrari (-3% w/w).
Ha limitato le perdite, invece, Cnh (-1,2% w/w) beneficiando dell’impegno della Cina ad aumentare l’import di prodotti agricoli americani e dell’upgrade del rating da parte di Moody’s a livello investment grade.
Nel segmento delle piccole e medie capitalizzazioni ha resistito in positivo Piaggio (+0,7% w/w) anche grazie ai dati positivi di novembre del mercato italiano delle due ruote. In rialzo, infine, Carraro (+3,4% w/w) e Pininfarina (+1,4% w/w).