Confermata la guidance per l’intero esercizio e previsti ricavi per 2 miliardi nel 2020. In un’intervista ad Affari e Finanza, il ceo di Ima Alberto Vacchi ha ribadito i target 2018 di 1,5 miliardi di fatturato (1,559 miliardi il consensus) e di 250 milioni di Ebitda (in linea al consensus), mentre per il 2020 ha posto un obiettivo ben oltre le attese (2 miliardi vs 1,666 miliardi del consensus).
Una crescita che passerà attraverso sia nuove acquisizioni che il lancio di nuovi prodotti, grazie a un’intensa attività di R&D con 50 milioni investiti all’anno. Nonostante un contesto macroeconomico incerto, il trend del settore farmaceutico resta solido mentre il business visto in maggiore espansione è quello dell’automation, un’area in cui Ima può rafforzarsi ulteriormente.
Il gruppo continua a mostrare risultati in crescita nonostante la situazione difficile in Italia, con il Pil e le borse in calo “anche se noi – sottolinea Vacchi – abbiamo la fortuna di lavorare in un mercato anticiclico”.
Il manager ha poi avvisato sui rischi legati alle tensioni commerciali dichiarando che “nessuno resterebbe indenne se la crisi dei dazi dovesse aggravarsi”.
Infine, Vacchi ha commentato l’andamento borsistico del gruppo, con il titolo che negli ultimi tre mesi ha perso circa il 30% dopo la forte crescita degli ultimi anni. “Oggi esiste una dicotomia evidente tra il valore delle aziende e quello del listino, con i mercati che in fasi critiche come quella attuale colpiscono con più forza le industrie più solide”.
“Non so per quanto tempo questa situazione proseguirà, me sono certo che nel medio periodo anche i valori di borsa cresceranno”.