Il Ftse Mib ha terminato la scorsa ottava con un bilancio complessivo negativo del 2,3% a 18.741 punti, in un clima appesantito dai timori commerciali e dalle preoccupazioni sulla crescita economica.
L’ottimismo seguito alla tregua sui dazi siglata da Stati Uniti e Cina nel G20 di Buenos Aires ha presto lasciato spazio ai dubbi sull’effettivo raggiungimento di un accordo, con i rapporti tra i due paesi complicati ulteriormente dopo l’arresto del Cfo di Huawei Meng Wanzhou in Canada.
Il sentiment dei mercati ha inoltre risentito del progressivo appiattimento della curva dei tassi Usa, con l’inversione delle scadenza a due e tre anni con quella cinque interpretato come un campanello d’allarme sull’arrivo di una fase di recessione.
In calo il Ftse Italia Prodotti e Servizi Industriali, che ha segnato un -2,8% w/w facendo meglio del -4,6% w/w del corrispondente indice europeo. Tra i titoli del comparto male Buzzi Unicem (-6,3% w/w), penalizzata anche dal downgrade di Jp Morgan.
Vendite anche su El.En (-8,4%), Datalogic (-7,8% w/w) e Gima TT (-7,6% w/w). In rialzo invece Cir (+1,8% w/w) e Cementir (+2,5% w/w), mentre spicca Carel Industries (+8,3% w/w) anche grazie all’annuncio dell’acquisizione del 100% del capitale sociale di HygroMatik GmbH.
Nel segmento delle piccole capitalizzazioni, infine, male soprattutto Prima Industrie (-9,9% w/w), mentre hanno chiuso la settimana in rialzo Irce (+3,7% w/w) e Guala Closures (+2,1% w/w).