Perde l’1,8% nell’ottava dal 3 al 7 dicembre il Ftse Media Italia. Performance comunque superiore al crollo del 4,6% registrato dall’Euro Stoxx Tmi Media. Vendite sul Ftse Mib (-2,3%).
L’osservatorio Fcp (Federazione Concessionarie Pubblicità) ha reso noti i dati degli investimenti pubblicitari online, riferiti alle aziende iscritte a Fcp Assointernet, del mese di ottobre 2018, saliti del 6% rispetto a settembre 2017, con il dato progressivo da inizio anno in aumento del 4,3% a 370,4 milioni.
Mentre, l’Osservatorio Fcp-Assogotv (Fcp-Federazione Concessionarie Pubblicità) ha diffuso i dati del fatturato pubblicitario del mezzo Go Tv dello scorso mese di ottobre, che evidenziano un ricavi totali per 2 milioni, aumentati del 27,1% rispetto al pari periodo del 2017.
Auditel, l’organismo indipendente che compila le misurazioni del pubblico in Italia, ha pubblicato i dati ottobre 2018 durante cui il numero di spettatori ha raggiunto quota 10,27 milioni, segnando una crescita dello 0,6% rispetto al pari periodo 2017 (+10,4% rispetto ai 9,3 milioni di settembre 2018).
Affonda il settore Mediaset (-5,2%) dopo la comunicazione di Borsa Italiana di escludere il titolo del gruppo del Biscione dal Ftse Mib a partire dal prossimo 27 dicembre.
Inoltre, l’udienza con Vivendi per il caso Premium è stato rinviato dal Tribunale di Milano al prossimo 12 marzo così da permettere alle parti di raccogliere materiali e dichiarazioni aggiuntive, dopo che nell’incronto di ieri Mediaset ha richiesto la risoluzione del contratto del 2016 e non più la sua esecuzione, visto il passaggio di Premium nelle mani di Sky.
Acquisti su Rcs (+3,3%) . Ad interessare la società la nota emersa da fonti di stampa che, citando fonti legali di Blackstone, la disputa legale sulla vendita del 2013 della sede storica di Rcs al fondo potrebbe costare alla casa editrice, se condannata, oltre 100 milioni di dollari.
Positiva anche Triboo (+3,9%). Il Cda ha deliberato l’avvio, a decorrere dal prossimo 10 dicembre, del programma di acquisto di azioni proprie per un numero massimo di 500mila azioni, pari all’1,74% del capitale.
In coda Giglio Group (-7,7%) e Mondadori (-5,2%).