“Non siamo interessati a Carige e Creval. Al momento non stiamo studiando alcun dossier. Ma prenderemo in considerazione solo operazioni che creino valore per gli azionisti”. Con queste parole Victor Massiah, amministratore delegato di Ubi, fa il punto, in un’intervista al Sole24ore, sul tema delle aggregazioni.
Un processo frenato finora dalle esigenze di rafforzamento e dai processi di de-risking portati avanti da molti istituti, ma che in prospettiva appare inevitabile.
Massiah sottolinea la posizione di forza da cui la banca da lui guidata si accinge ad entrare nella nuova fase del settore del credito. “Non abbiamo svenduto”, rileva il manager facendo riferimento al fatto che Ubi non ha realizzato alcuna cessione di grosse dimensioni di sofferenze, “perché abbiamo un bilancio solido. Il che ci ha permesso di conservare tutti i “gioielli di famiglia”, dai prestiti personali al factoring fino all’asset management italiano e cinese. È un elemento distintivo che sul mercato italiano abbiamo conservato solo noi e Intesa Sanpaolo”.
Il manager, dopo avere negato alcun interesse per Creval o per Carige e avere precisato che al momento non c’è nessun dossier aperto, ammette che in prospettiva sarà inevitabile un processo di consolidamento per il settore in Italia.
“Per quanto ci riguarda”, rileva Massiah, “prenderemo in considerazione solo operazioni che, oltre all’incremento dimensionale, siano caratterizzate dalla creazione di valore per i nostri azionisti e dalla semplicità della governance”.