doBank ritraccia ancora a Piazza Affari. Intorno alle 10:00 le azioni segnano un ribasso dell’1,5% a 10,23 euro. Dopo un’apertura positiva, il titolo ha invertito la rotta a dieci minuti dall’apertura delle contrattazioni.
L’andamento odierno è dovuto anche al fatto che il consorzio di cui faceva parte insieme a Fortress e illimity non è riuscito ad aggiudicarsi la gara per il pacchetto da 7,8 miliardi di Npl messo in vendita da Banco Bpm, che alla fine ha accettato l’offerta vincolante presentata dalla cordata formata da Elliott e Fonspa.
La performance risente anche di qualche fisiologica presa di profitto, iniziata già ieri (-1,8%), dopo che, dal minimo di 8,73 euro toccato lo scorso 22 novembre, le quotazioni hanno recuperato poco oltre il 17 per cento.
Tuttavia, per il gruppo una notizia positiva era arrivata a inizio settimana dalle norme approvate dal Parlamento Europeo per incentivare le banche specializzate nell’acquisto di Npl.
L’organismo comunitario ha inserito un incentivo per favorire l’acquisto dei crediti problematici. Quest’ultimo prevede che questa categoria di istituti di credito possa far slittare l’inizio del periodo di accantonamento dei crediti deteriorati di uno o due anni.
Questa misura è fondamentale per evitare che i soggetti finanziari non bancari, che non devono rispettare gli obblighi previsti dal calendar provisioning, comprino la maggior parte dei crediti problematici a svantaggio delle banche specializzate.