Ottima partenza per il comparto bancario a Piazza Affari. A mezz’ora dall’inizio delle contrattazioni il Ftse Italia Banche registra uno scatto del 3,2%, dopo avere guadagnato il 3% nella seduta di ieri.
La performance è sostenuta dall’ulteriore restringimento dello spread Btp-Bund a 264 pb (ai minimi da settembre), dopo che ieri era calato a 273 pb (fonte Mts Markets). Il tutto dopo che nel corso dell’incontro tenutosi ieri tra il premier, Giuseppe Conte, e il presidente della Commissione Europea, Jean Claude Juncker, lo stesso presidente del Consiglio ha confermato la proposta di ridurre, nell’ambito della manovra economica, il rapporto deficit/Pil per il 2019 al 2,04% dal 2,4% inizialmente previsto.
“Dal 2,4% di saldo finale siamo potuti scendere a 2,04 per cento. Abbiamo illustrato la nostra proposta che ci consente di dire che non tradiamo la fiducia degli italiani, rispettiamo gli impegni presi, ma come avevamo anticipato le relazioni tecniche ci hanno consentito un margine di negoziazione”, ha affermato Conte.
“Nel momento in cui le stime tecniche ci consentivano di recuperare risorse, anche attraverso le dismissioni, abbiamo calibrato una nuova formula. La trattativa con l’UE prosegue, andiamo avanti con forte determinazione”, ha aggiunto il premier.
Il tutto allo scopo di evitare la procedura di infrazione da parte della Commissione Europea nei confronti dell’Italia, su cui Bruxelles si esprimerà il prossimo 19 dicembre.
Molto bene tutti i titoli del Ftse Mib, con Intesa Sanpaolo (+3,7% a 2,09 euro), UniCredit (+3,2% a 11,15 euro), Mediobanca (+2,3% a 7,70 euro), Banco Bpm (+2,61% a 2,19 euro), Ubi (+3,1% a 2,69 euro) e Bper (+2,7% a 3,59 euro).
Stesso copione sul Mid Cap, tra cui spicca soprattutto Mps (+4,8% a 1,66 euro), seguita da Popolare Sondrio (+2,3% a 2,73 euro), Credem (+1,3% a 5,36 euro) e Creval (+1,1% a 0,0823 euro).