Obbligazioni – Giro di boa: Btp sotto il 3%

Già nel pomeriggio di ieri si era toccato con mano il cambio di umore del mercato sul delicato tema “Italia”. Stamane, l’apertura del decennale su livelli vicini al 2,90%, a fronte peraltro di un Bund in timido rialzo, crea le premesse per un imprimatur ufficiale che potrebbe arrivare nel corso della conferenza stampa di Mario Draghi nel primo pomeriggio.

Le premesse per un Natale più disteso si stanno via via creando un po’ su tutti i fronti finanziari con un sistematico alleggerimento delle pressioni che hanno contraddistinto il periodo presente.

Acquisiti i saldi di preconsuntivo, è probabilmente più utile a tutti non doverli rivedere drasticamente in quest’ultima breve frazione che ci separa dalla linea di arrivo.

Anche sul tema Brexit, che resta scottante, l’incasso di una fiducia risicata da parte dei suoi componenti di partito consente a Theresa May di festeggiare il Natale e guadagnare tempo per trovare una soluzione all’impasse imbarazzante di un piano di uscita che somiglia sempre più al “cubo di Rubik “, comunque risolvibile.

Recupera la sterlina, il dollaro in range come il franco svizzero sul mercato dei cambi. Rendimenti stabili, e bassi, sull’obbligazionario attenti a cogliere ogni sfumatura di quanto verrà detto oggi all’Eurotower.

Borse in recupero e prezzo del greggio che tiene bene sopra la soglia dei 50 dollari.

Si allarga ancora, invece, la divergenza dello spread tra corporate high-yield in euro e in dollari che tocca i sessanta punti basi, dovuta al leggero ampliamento dei primi a quota 508 e movimento inverso di quasi pari entità dei secondi a 448. Se tuttavia il recupero delle borse dovesse proseguire è possibile che anche in questo caso il peggio per il 2018 sia stato visto.