Il Ftse Italia Banche chiude con un guadagno dello 0,8% e in linea all’omologo europeo (+0,7%), supportando anche il Ftse Mib (+0,5%).
L’attenzione degli investitori continua ad essere rivolta alla tenuta dei conti pubblici italiani. Il mercato resta in attesa di capire se alla fine si arriverà a un accordo tra Commissione Europea e Governo italiano sulla legge di Bilancio, in modo da evitare l’avvio di una formale procedura d’infrazione contro Roma da parte di Bruxelles.
Il tutto dopo che nel corso dell’incontro tenutosi mercoledì tra il premier, Giuseppe Conte, e il presidente della Commissione Europea, Jean Claude Juncker, lo stesso presidente del Consiglio ha confermato la proposta di ridurre, nell’ambito della manovra economica, il rapporto deficit/Pil per il 2019 al 2,04% dal 2,4% inizialmente previsto.
“Sono soddisfatto della proposta che ho lasciato sul tavolo della Commissione Noi non voltiamo le spalle agli italiani. Lavoriamo nell’interesse degli italiani. E riteniamo anche che sia un’ottima proposta anche nell’interesse degli europei”, ha sottolineato Conte.
“È un passo nella giusta direzione, ma ancora non ci siamo, ci sono ancora dei passi da fare, forse da entrambe le parti”, ha invece dichiarato il commissario agli Affari Economici, Pierre Moscovici.
Lo stesso commissario ha poi fatto una parziale marcia indietro: “Sono stato frainteso. Ho detto che bisogna fare sforzi, ma in che senso? Nel senso del dialogo, della discussione, non ho parlato di cifre. Non ho voluto parlare di uno sforzo di bilancio supplementare. Non parlo mai di cifre, salvo che nella discussione. Ho parlato di uno sforzo di comprensione, di chiarimento, da una parte e dall’altra”, ha sottolineato Moscovici.
“Stiamo facendo un lavoro intenso, costruttivo, positivo e non desideriamo arrivare alla procedura che dobbiamo preparare ma che non è la nostra prospettiva Rispetto lo sforzo fatto dal Governo italiano. Ho partecipato a questo incontro ieri che, ancora una volta, è stato estremamente costruttivo. E condivido le parole del presidente della Commissione, secondo cui c’è stato un buon progresso e salutiamo le proposte del Governo italiano”, ha aggiunto l’esponente europeo.
“Resta da fare un lavoro tecnico, noi lo facciamo, con la volontà condivisa di arrivare a una posizione comune. Abbiamo lavorato e continuiamo a lavorare a questo. La distanza è molto minore di quanto fosse prima. Lo sforzo fatto dal Governo è consistente e apprezzabile”, ha concluso il commissario.
Nel frattempo, la Bce ha lasciato invariati i tassi di interessi e confermato il termine del Quantitative easing a fine 2018, pur rimarcando la necessità di un ulteriore accomodamento monetario.
In tale scenario lo spread Btp-Bund si restringe ancora a 265 punti base dai 274 pb della seduta precedente (fonte Mts Markets), sostenendo il comparto bancario. Nel frattempo il presidente della Bce, Mario Draghi, ha fatto presente che l’istituto centrale sta riflettendo sul Tltro.
Seduta nel complesso positiva per i titoli del Ftse Mib, tra i quali quali UniCredit (+1,2%), che secondo indiscrezioni starebbe valutando la cessione di alcuni asset in Austria e il cui Ceo Jean Pierre Mustier in un’intervista ha dichiarato che nei prossimi 3-4 anni non sarà possibile procedere con operazioni di crescita per linee esterne, e Intesa Sanpaolo (+0,9%), che rafforza lo scatto di oltre il 4% messo a segno nella seduta precedente.
Sul Mid Cap proseguono gli acquisti su Credem (+0,9%), Popolare Sondrio (+0,1%), mentre rallentano Creval (-1,7%) e Mps (-0,2%), con quest’ultima che resta particolarmente monitorata per i possibili impatti sulla solidità patrimoniale legati all’andamento dello spread.
Tra le Small Cap in rosso Carige (-5,9%) che quota intorno a 0,002 euro, il cui board sta definendo come procedere con il de-risking e come comportarsi in merito alla vicenda legata alla cessione di Creditis e alla causa riguardante la vendita delle ex controllate assicurative.
Bene Banco Desio (+2%), il cui cda ha approvato la fusione per incorporazione di Banca Popolare di Spoleto.