Il Ftse Italia Banche avvia la seduta con un ribasso del 2,5%, mentre l’omologo europeo perde l’1,7 per cento. Un calo che trascina al ribasso anche Ftse Mib (-1,5%).
Le banche italiane con maggiore capitalizzazione stanno tutte perdendo tra il 2% e il 3%, nel dettaglio: Intesa Sanpaolo (-1,7%), UniCedit (-3,2%), Ubi (-2,5%) e Banco Bpm (-2,7%). Si evidenziano inoltre le performance di Mps (-3,5%) e di Creval (-3,1%).
La discesa del settore non è direttamente riconducibile all’aumento dello spread, che nella mattinata di oggi si è mantenuto piuttosto stabile passando da 268 pb a 270 punti base.
L’andamento dei titoli del credito sconta, tuttavia, il perdurare dell’incertezza sull’accordo tra Commissione Europea e Governo italiano riguardo la legge di Bilancio. L’esecutivo si è detto disponibile a ridurre il rapporto deficit/Pil per il 2019 al 2,04% dal 2,4% inizialmente previsto in modo da evitare l’avvio di una formale procedura d’infrazione contro Roma da parte di Bruxelles, ma permangono ancora molti dubbi.
La giornata di ieri ha inoltre rappresentato un momento importante nel cammino della politica monetaria europea con il presidente della Bce, Mario Draghi, che ha confermato la fine del Quantitative easing e che i tassi di interesse rimarranno invariati.
In particolare, il tasso di rifinanziamento principale è rimasto allo 0%, quello di rifinanziamento marginale allo 0,25% e quello sui depositi al -0,4 per cento.