Banche – Tassi di ingresso in sofferenza 2018 al 2,4%, sofferenze nette -39% a/a

Per il 2018 è stato stimato un calo dei tassi di ingresso in sofferenza al 2,4% rispetto al 2,8% del 2017, con una discesa diffusa a tutte le dimensioni di impresa, a tutti i settori economici e a tutte le aree territoriali considerate.

Questo è quanto riportato dall’edizione di dicembre 2018 dell’outlook Abi-Cerved pubblicato in data odierna.

Le stime prevedono che la discesa proseguirà anche nel 2019, portandosi al 2,3% e al 2,1% nel 2020. Valori comunque superiori rispetto ai tassi pre-crisi, pari all’1,7 per cento.

Si sottolinea che per il 2019 la stima è stata rivista al rialzo rispetto al 2,1% pubblicato a febbraio. Revisione forzata dalle condizioni macroeconomiche meno favorevoli, che per il prossimo biennio incorporano una crescita dell’economia italiana di poco superiore all’1 per cento.

Secondo i dati disponibili al 30 settembre, lo stock di sofferenze lorde accumulate dalle banche italiane si attesta a 120 miliardi (-31% su base annua), mentre le sofferenze nette scendono sotto i 40 miliardi, segnando una diminuzione del 39% rispetto a fine settembre 2017.

Il calo è stato favorito, da un lato, da operazioni di dismissione degli Npl da parte delle banche e, dall’altro, dal consolidamento del trend di riduzione dei nuovi flussi di crediti in sofferenza sopracitato.