Inversione di rotta per il comparto bancario a Piazza Affari. Intorno alle 11:40 il Ftse Italia Banche segna un rialzo dello 0,7%, dopo avere cambiato direzione intorno alle 10:30 accentuando man mano il rialzo. Ieri l’indice aveva lasciato sul terreno il 2,2 per cento.
L’andamento odierno beneficia anche della sostanziale stabilità dello spread Btp-Bund in area 270 pb. Secondo quanto riportano le ultime indiscrezioni di stampa, il pronunciamento della Commissione Europea sulla legge di Bilancio e l’eventuale decisione sull’avvio della procedura d’infrazione è rinviato alla riunione del 15 gennaio 2019. Fino a ieri una decisione era attesa per domani 19 dicembre 2018.
Ieri il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, aveva inviato la nuova versione della manovra economica che fissata al 2,04% il rapporto deficit/Pil per il 2019 rispetto al 2,4% inizialmente fissato, in linea con quanto presentato dal premier, Giuseppe Conte, al presidente dell’organismo comunitario, Jean Claude Juncker, nel corso del vertice tenutosi la settimana scorsa.
“Sto lavorando duramente, quasi giorno e notte, per fare in modo che l’Italia non venga sanzionata. Stiamo lavorando senza sosta per fare in modo che l’Italia realizzi le politiche che desidera rispettando le regole”, ha dichiarato alla stampa il commissario europeo agli Affari Economici, Pierre Moscovici.
Tornano gli acquisti su tutti i titoli del Ftse Mib, con Intesa Sanpaolo (+1,2% a 2 euro), UniCredit (+0,7% a 10,62 euro), Ubi (+1,1% a 2,55 euro), Mediobanca (+2,8% a 7,71 euro), Bper (+0,2% a 3,37 euro) e Banco Bpm (+0,2% a 2 euro).
Sul Mid Cap denaro su Credem (+1,8% a 5,07 euro), Creval (+1,6% a 0,0752 euro), Popolare Sondrio (+1,8% a 2,61 euro), mentre è in leggera controtendenza Mps (-0,1% a 1,51 euro).