Continua la discesa delle quotazioni del greggio, che anche questa mattina si muovono in territorio negativo.
Intorno alle 12:40, il Wti scambia infatti a 48,5 $/bl (-2,7%), sui minimi da settembre 2017, mentre il Brent quota 58,2 $/bl (-2,3%), sui livelli più bassi da ottobre dello stesso anno.
I due futures proseguono quindi il momento negativo, che li vede cedere rispettivamente il 37 e il 33 per cento dai massimi dal 2014 toccati lo scorso 3 ottobre a 76,9 e 86,74 dollari/barile.
Il mercato petrolifero è appesantito dal recente sell-off sui mercati azionari, colpiti dalle incertezze legate principalmente alle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e dall’attesa delle prossime mosse della Fed per il 2019 in tema di politica monetaria.
Gli operatori stanno inoltre ponderando quali potrebbero essere gli effetti reali dei tagli produttivi recentemente varati dall’Opec+ per il 2019, per alcuni analisti non sufficienti ad evitare un eccesso di offerta sul mercato.
Allo stato attuale è infatti prevista una continua crescita dello shale oil americano, che dovrebbe contribuire ad aumentare ulteriormente il livello delle scorte.
Su queste ultime si attende domani il dato settimanale dell’Eia, sul quale il consensus di Bloomberg stima al momento una riduzione di 3,2 milioni di barili.