Il Tesoro sta esaminando la possibilità di estendere ulteriormente la durata del provvedimento che regola la garanzia sulle cartolarizzazioni delle sofferenze (Gacs), che dovrebbe terminare il prossimo 6 marzo 2019.
Nell’esaminare l’opportunità di rinnovare l’estensione delle Gacs, il Mef starebbe valutando, secondo quanto riportato da fonti di stampa, di includere nella garanzia statale anche i crediti Unlikely to Pay (Utp), misura di cui si è discusso anche nella nota di aggiornamento del Def presentata a fine settembre ma che non era stata poi attuata perché bisognava valutarne “la fattibilità tecnica”. Inoltre, sarebbero allo studio alcune modifiche tecniche sui cds di riferimento per innalzare il costo della garanzia.
La Gacs è una garanzia statale sulle tranche senior di crediti deteriorati che vengono cartolarizzati da una banca e che ha contribuito finora significativamente al processo di de-risking attuato dagli istituti italiani.
La garanzia statale ha avuto un ruolo rilevante nel processo di riduzione dei crediti deteriorati, poiché consente alle banche di dismettere portafogli di crediti deteriorati a prezzi migliori rispetto a quelli registrati sul mercato dato che, grazie ad essa, gli istituti possono emettere la tranche senior con una valutazione investment grade.
La misura è attiva dal febbraio 2016 e inizialmente sarebbe dovuta durare 18 mesi, ma è stata poi prorogata due volte, fino a estenderla all’attuale termine di marzo 2019.
Comunque, gli istituti di credito spingono per effettuare una terza proroga. Anche il direttore generale dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI), Giovanni Sabatini, ha esposto alla Camera la necessità di emanare un provvedimento legislativo per prolungare la garanzia statale di ulteriori due anni e per estenderla anche agli Utp.
Infatti, ci sarebbero diversi istituti che hanno in progetto di collocare ulteriori Npl e che potrebbero quindi beneficiare del prolungamento della Gacs, tra questi in primis vi è Banco Bpm che avrebbe in programma una cartolarizzazione da 7,8 miliardi sul portafoglio oggetto di cessione alla cordata guidata dal fondo Elliott.
In lista di attesa vi sarebbero poi Bper per un portafoglio dal valore di 3 miliardi, Cassa di Risparmio di Asti per circa 800 milioni, Iccrea per 1,05 miliardi, Banca Intermobiliare per 500 milioni, Banco Desio per 500 milioni e potrebbe anche aggiungersi Banca Popolare di Sondrio, secondo quanto riportato da fonti di stampa nella giornata di ieri.