Nuova seduta difficile per il comparto bancario a Piazza Affari. Intorno alle 15:30 segna un pesante ribasso del 3,3%, ampliando progressivamente le perdite dopo che la giornata di oggi era già iniziata in territorio negativo.
Nonostante lo spread Btp-Bund si sia ancora ristretto in area 250 pb (fonte Mts Markets), dopo il calo registrato già ieri in scia al compromesso raggiunto tra Governo italiano e Commissione Europea sulla legge di Bilancio per il 2019 e che aveva sostenuto gli acquisti sul settore creditizio, quest’ultimo è tornato oggi ad essere oggetto di vendite.
A prevalere sono le preoccupazioni per il contesto internazionale che hanno condizionato ieri Wall Street e sta penalizzando oggi le Borse europee, inclusa Piazza Affari. Il tutto dopo che la Federal Reserve ha alzato di nuovo di un quarto di punto e indicando che questo percorso proseguirà anche nel 2019, seppure con due rialzi invece dei tre inizialmente previsti.
Il mercato però si aspettava un rallentamento più marcato rispetto a quello prospettato dalla banca centrale americana, considerando anche i timori legati al rallentamento della crescita globale, a loro volta legati i primis alle incognite su come andrà a finire la diatriba commerciale tra Stati Uniti e Cina, passando per la questione della Brexit, nonché su come l’esecutivo italiano si muoverà concretamente per tenere fede all’accordo raggiunto con la Commissione UE ed evitare che torni in auge la possibilità dell’avvio di una procedura di infrazione, per adesso evitata.
Vendite diffuse su tutti i titoli del Ftse Mib, con Intesa Sanpaolo (-2,8% a 1,96 euro), UniCredit (-3,6% a 10,36 euro), Ubi (-2,8% a 2,50 euro), Mediobanca (-1,9% a 7,56 euro), Banco Bpm (-2,8% a 1,99 euro), e Bper (-2,6% a 3,32 euro).
Stesso copione sul Mid Cap, con Popolare Sondrio (-3,9% a 2,58 euro), Mps (-2,8% a 1,47 euro) e, in misura minore, Creval (-0,3% a 0,0708 euro) e Credem (-0,8% a 5,03 euro). Tra le Small Cap male Carige (-5,9% a 0,0016 euro) e Banco Desio (-4,9% a 1,73 euro).
L’andamento del comparto bancario si riflette anche sui titoli del risparmio gestito, con Fineco (-3,7% a 8,76 euro), Banca Generali (-2,4% a 18,35 euro), Banca Mediolanum (-4,3% a 4,86 euro), Azimut (-3,3% a 9,66 euro) e, più staccata, Anima (-0,8% a 3,25 euro).