Prosegue il rialzo di Ovs dopo il progresso del 22,3% di ieri. Intorno alle 10 il titolo segna un progresso del 7,27% scambiando a 1,11 euro, mentre arretra dello 0,3% l’indice settoriale di riferimento e dell’1,13% l’indice del comparto Mid Cap di appartenenza.
Titolo che rimbalza dal rosso del 34,2% della scorsa ottava dopo la pubblicazione dei conti dei nove mesi 2018/19 che hanno evidenziato un calo delle vendite e un peggioramento della gestione operativa.
A spingere la risalita delle azioni la comunicazione di ieri che Tamburi Investment Partners (TIP) ha superato la soglia di rilevanza del 3% nel capitale di Ovs.
L’ultimo campanello d’allarme risuonato dopo la pubblicazione dei conti al 30 settembre ha destato l’attenzione del mercato, degli investitori e delle banche creditrici. Il dossier Ovs è infatti uno dei più caldi e sarà l’osservatore speciale dei prossimi mesi, vista la particolare attenzione riservata in Borsa al gruppo di abbigliamento guidato dall’ad Stefano Beraldo, che nell’ultimo mese ha scambiato oltre il 44% del capitale.
Se al momento, il fondo Bc Partners che detiene il 17,8% a questi prezzi non può smobilizzare la sua partecipazione, non è da escludere che altri fondi o investitori speculativi stiano valutando la scalata visto che la società retail non ha oggi un socio di controllo. Senza trascurare il fatto che nella partita Ovs potrebbe entrare in campo un fondo di debito, come Pillarstone.
Per ora i soggetti più interessati ci sono gli istituti di credito esposti per 440 milioni. Il pool di banche, capitanato da Intesa Sanpaolo, a partire da gennaio, secondo quanto risulta da fonti di stampa, aprirà formalmente il tavolo per lavorare alla definizione di un’operazione complessiva di ristrutturazione finanziaria.
In particolare, in vista della scadenza delle linee di credito nel 2020, tutti i soggetti coinvolti dovranno definire la modalità migliore per rinegoziare i finanziamenti in essere e trovare un accordo in merito al rifinanziamento della società.