Il Ftse Italia Banche archivia le ultime 5 sedute in calo del 6,3%, di poco peggiore rispetto all’omologo europeo (-5,8%), contribuendo alla performance negativa del Ftse Mib (-2,7%).
In settimana è stato raggiunto l’accordo tra Commissione Europea e Governo italiano sulla legge di Bilancio, che ha evitato l’avvio di una formale procedura d’infrazione contro Roma.
A commento dell’intesa tra la commissione Europea e l’Italia è intervenuto così il vice presidente della Commissione Europea, Valdis Dombrovskis: “Il Governo italiano ha fatto molta strada: alcune settimane fa c’è stata una serie di dibattiti un po’ improntati al confronto, nelle ultime settimane è stato dato luogo a una soluzione per il 2019 che ci permette di evitare la procedura di infrazione, a condizione che tutte le misure concordate vengano attuate”.
“La soluzione non è ideale ma evita l’apertura di una procedura per disavanzo eccessivo e corregge una situazione di grave non conformità con il patto di stabilità e crescita. C’è un termine perché il Consiglio avvii la procedura per disavanzo eccessivo legata al debito a febbraio: se le cose dovessero andare male potremmo tornare sulla questione a gennaio”, ha aggiunto l’esponente europeo.
A seguito della decisione da parte della Commissione Europea, lo spread è diminuito in area 250 punto base, minimo da 1 mese. Nonostante ciò il settore ha registrato un’ottava in calo, risentendo anche dell’incertezza sui mercati internazionali.
In particolare, l’equity statunitense è stato influenzato dall’aumento dei tassi di un quarto di punto attuato dalla Federal Reserve nella giornata di mercoledì indicando che questo percorso proseguirà anche nel 2019, seppure con due rialzi invece dei tre inizialmente previsti.
Ottava pesante per i titoli del Ftse Mib. La peggiore è stata Unicredit (-9,1%). che ha risentito della performance molto negativa di venerdì che ha portato il titolo sotto i 10 euro. Performance influenzata dai timori che la principale banca italiana possa avere esigenze di liquidità e qualcuno inizia a domandarsi se non siano necessari nuovi interventi.
Intesa Sanpaolo perde il 5,1 per cento. Si ricorda che l’Ad Carlo Messina ha rinviato al 2019 ogni eventuale riflessione su una potenziale partnership nell’asset management.
Male Bper (-3,1%), nonostante abbia ceduto un portafoglio sofferenze da 200 milioni a MBCredit Solutions, controllata di Mediobanca.
Mediobanca (-3,5%) ha formalmente sottoscritto il patto di consultazione che ha riunito il 20,73%, mentre i soci di Ubi (-5,7%) hanno formano un patto di consultazione per il rinnovo dei vertici della banca, che avverrà la prossima primavera. L’intesa unisce 264 azionisti di Ubi, per un totale del 21,52% del capitale.
Vendite anche sulle banche del Mid Cap. La peggiore è Creval (-12,1%), che ha completato il riassetto del business assicurativo.
Tra le Small Cap rimane in parità Carige che ha comunicato di aver raggiunto un accordo per la cessione del 80,1% di Creditis a Chenavari. Rimane inoltre ancora incerta la posizione di Vittorio Malacalza riguardo all’aumento di capitale su cui si voterà nell’assemblea che si terrà domani.