Vittorio Malacalza, principale azionista di Carige, non scopre la propria posizione sull’aumento di capitale che sarà votato domani dall’assemblea dell’istituto genovese.
La holding della famiglia Malacalza, che controlla il 27,5% del capitale della banca ligure, ha infatti un ruolo di peso nella votazione che si terrà domani sull’aumento di capitale da 400 milioni che dovrà mettere in sicurezza la situazione patrimoniale dei Carige. Un passo necessario, anche se la sottoscrizione del bond da 320 milioni da parte dello Schema Volontario del Fitd ha già fornito un salvagente alla banca.
Il voto espresso dalla quota di Malacalza appare rilevante visto che domani è attesa una partecipazione dei soci per una quota vicina al 55% del capitale, contro il 70% di presenze nell’assemblea precedente.
Ma l’imprenditore piacentino non ha voluto chiarire cosa farà. “Si saprà dopodomani, anticipare è come dire prima la fine di un film giallo” ha affermato ieri Malacalza, dichiarando che in ogni caso “l’impegno per la banca continuerà sempre. Io che mi sono ritirato dalle cariche, ma mentalmente sono sempre lì”.
Intanto oggi a Piazza Affari intorno alle 14:00 i titoli Carige segnano un rialzo del 6,6% a 0,0016 euro. Al di là della percentuale dell’incremento, che è data anche dalla ragione tecnica che il minimo scostamento è pari a 0,0001 euro che rappresenta il 6,6% del prezzo in Borsa, sono consistenti i volumi degli scambi.
Alle ore 14:00 sono passati di mano 783 miliardi di titoli, contro la media degli ultimi tre mesi pari a 702 miliardi. Tra le motivazioni di chi compra, vi è il non voler vedere azzerato il proprio peso da un’operazione che rischia di spiazzare la partecipazione di chi non aderisce in quanto operazione diluitiva.