Oil & Gas – Settore e petrolio crollano prima di Natale

Nella settimana precedente alle festività natalizie il settore Oil & Gas ha continuato a subire la pressione del calo del greggio, mettendo a segno nelle cinque sedute un -2,8% rispetto al -5,4% del corrispondente indice europeo.

Le quotazioni del petrolio hanno messo a segno il maggiore ribasso settimanale degli ultimi quattro anni, penalizzate dai timori di un rallentamento della crescita globale e dalle previsioni su un eccesso di offerta sul mercato nel 2019.

La costante crescita dello shale oil americano dovrebbe infatti ammortizzare sensibilmente gli effetti dei tagli produttivi per 1,2 milioni di barili/giorno varati dall’Opec+ che, secondo l’Arabia Saudita, si troverà nella situazione di dover estendere la riduzione anche oltre il primo semestre dell’anno.

Il settore è stato inoltre appesantito dal sell-off sui mercati azionari, in particolare a Wall Street, dopo il quarto rialzo annuale dei tassi di interesse da parte della Fed e la minaccia dello shutdown.

Nel frattempo le scorte Usa hanno mostrato un lieve calo, inferiore alle attese, mentre lo stock è aumentato nell’importante hub di Cushing.

In questo scenario, poco dopo la chiusura odierna, il Wti scambiava a 46 $/bl, in calo del 10,1 per cento, mentre il Brent quotata a 54,1 $/bl, cedendo il 9 per cento.

L’andamento si è riflesso sull’azionario, dove tra le big la più penalizzata è stata Saipem (-7,7%), che ha limitato le perdite grazie all’upgrade da “sell” a “hold” da parte di Fidentiis e dall’annuncio di alcuni nuovi contratti.

La società ha infatti annunciato una nuova commessa da 1,1 miliardi in Russia, la firma di una lettera di intenti su addendum del valore di 1,2 miliardi di dollari per lavori EPCI nel Ramp-Up tuo Plateau di Zohr e nuove commesse per complessivi 255 milioni di dollari nel Drilling.

Nel frattempo, il gruppo guidato da Stefano Cao ha ultimato il ripristino delle infrastrutture colpite dall’attacco hacker, che non ha comunque comportato il furto o la perdita di dati.

Seguono in rosso Tenaris (-7,5%) ed Eni (-2,6%) che ha raggiunto un accordo per la cessione a Qatar Petroleum del 35% dell’Area 1 nell’offshore del Messico e ricevuto il via libera per il progetto di sviluppo del giacimento Merakes in Indonesia.

Inoltre, sul fronte operativo, il cane a sei zampe ha annunciato una nuova scoperta a gas nell’offshore indonesiano.

Tra le Mid Cap, si è mossa in controtendenza Maire Tecnimont (+0,8%), in parte sostenuta da un nuovo contratto da 200 milioni in Russia.

Vendite invece su Saras (-1,4%) con l’EMC Benchmark sceso sotto 1 dollaro/barile.

Infine, si sono mosse in direzioni opposte le società a minore capitalizzazione d’Amico (-3,6%) e Gas Plus (+0,4%).