UniCredit – Titolo sotto i 10 euro in Borsa, ai minimi dell’anno

UniCredit ai minimi dell’anno a Piazza Affari. Le azioni della banca guidata da Jean Pierre Mustier lasciano sul terreno questa mattina intorno alle 10:30 il 2,7% sprofondando sotto quota 10 euro, al prezzo di 9,9 euro e facendo peggio dell’indice di settore che perde l’1,4 per cento.

Da inizio anno la principale banca italiana ha perso in Borsa quasi il 35 per cento. Un calo in gran parte legato alla volatilità dei mercati che ha colpito in particolare le banche italiane il cui indice, Ftse Italia Banche, ha subito un tracollo da inizio anno di quasi il 30 per cento. Il rialzo dello spread legato alle difficoltà del Governo italiano a trovare un compromesso sulla manovra con la Commissione Europea, infatti, hanno penalizzato in particolare i titoli degli istituti di credito tricolore che detengono in portafoglio una gran quantità di titoli di Stato.

Ma per UniCredit si sono evidenziate alcune criticità specifiche. Come la presenza sul mercato turco attraverso la controllata Yapi Bank che, a causa del crollo della lira turca, ha comportato una svalutazione del valore della partecipazione nel terzo trimestre da 846 milioni di euro che ha assorbito quasi tutto l’utile della banca di piazza Gae Aulenti. Mustier ha dichiarato di credere ancora nell’investimento e di voler sostenere la banca di Istanbul, che ha in programma l’emissione di un bond da circa un miliardo di dollari alla cui sottoscrizione UniCredit potrebbe partecipare con un investimento da circa 350 milioni.

L’istituto ha in corso diverse operazioni finalizzare a far cassa, quali la cessione di un pacchetto da 500 milioni di immobili e la vendita di alcune partecipazioni in Austria.

UniCredit ha inoltre lanciato lo scorso 27 novembre un Senior Non-Preferred bond da 3 miliardi di dollari (2,6 miliardi di euro) a 5 anni e sottoscritto dal fondo americano Pimco a un tasso vicino al 5 per cento. Un costo piuttosto elevato ma che era stato difeso da Mustier come segnale di forza verso il mercato, in un momento in cui lo spread alle stelle faceva temere l’impossibilità per le banche italiane di finanziarsi sul mercato. “Il costo non è ideale”, aveva dichiarato Mustier in un’intervista al Financial Times, “ma volevamo dimostrare di avere accesso al mercato per emissioni di elevato ammontare”.

Segnali che hanno fatto nascere sul mercato il timore che la principale banca italiana possa avere esigenze di liquidità e qualcuno inizia a domandarsi se non siano necessari nuovi interventi. L’istituto ha effettuato nel 2017 una maxi ricapitalizzazione da 13 miliardi che è stata un successo e ha visto una piena adesione da parte del mercato. Ora alcuni analisti iniziano a chiedersi come mai, dopo ricapitalizzazione e dismissioni, la capitalizzazione sia ridotta a solo 22 miliardi.

Nel grafico seguente si riporta l’andamento del titolo nel corso dell’ultimo anno.