Carige – La parola al mercato dopo il mancato aumento di capitale

Grande attesa oggi per la reazione di azionisti e clienti di Carige alla mancata approvazione dell’aumento di capitale da 400 milioni dell’istituto genovese da parte dell’assemblea straordinaria. La seduta di oggi, infatti, sarà la prima dopo l’insuccesso della proposta di rafforzamento del capitale dell’istituto avvenuta lo scorso 22 dicembre a Genova per la decisione del principale azionista, il gruppo Malacalza, di astenersi dal voto.

Oltre alle decisioni di vendere o meno da parte degli azionisti in Borsa, sarà rilevante vedere quali saranno i comportamenti da parte dei correntisti che oggi, primo giorno di riapertura degli sportelli dopo la pausa natalizia, potrebbero iniziare a ritirare i propri depositi nel timore che la banca possa andare in difficoltà. Già nel novembre 2017, si ricorda, ci fu una corsa agli sportelli in seguito alla paura che non si formasse il consorzio di garanzia per l’aumento di capitale da 500 milioni del dicembre dello scorso anno.

La raccolta diretta dell’istituto ha già subito un pesante ridimensionamento dovuto ai timori legati alla situazione dei conti dell’istituto, arrivato ad avere oltre il 30% dei crediti come deteriorati. Così la raccolta diretta è scesa dai 19,4 miliardi di fine 2016 ai 13,7 miliardi della fine del settembre 2018.

Anche se il prestito subordinato da 320 milioni sottoscritto dalle banche italiane tramite lo Schema volontario del Fitd ha dato fiato all’istituto, la mancata ricapitalizzazione pone pesanti incognite sul futuro dell’istituto. I bond subordinati sottoscritti dallo Schema Volontario avrebbero dovuto essere rimborsati con i mezzi finanziari derivanti dall’aumento di capitale e per questo garantivano una cedola del 13 per cento.

Le clausole del bond, tuttavia, prevedono che in caso di mancata approvazione dell’aumento la cedola salga al 16% per tenere conto dell’aumento della rischiosità. Un tasso che implica il pagamento di dividendi annui per 51 milioni.

Ora bisognerà vedere quali saranno le decisioni prese dalle diverse autorità, a cominciare dalla Bce, e addirittura, se anche il Governo possa intervenire nella vicenda.