Il board di Damiani ha approvato la relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 settembre 2018.
I ricavi consolidati si sono attestati a 66,7 milioni, in calo del 4,5% rispetto al pari periodo nel confronto a cambi correnti (-3,7% a cambi costanti).
Nel dettaglio, dalla lettura della composizione del fatturato per canale di vendita emerge le vendite del canale retail si sono incrementate del 10,9% a cambi correnti (+11,9% a cambi costanti) a 38,1 milioni, rappresentando circa il 54,5% del giro d’affari del gruppo. In contrazione, invece, del 23% a cambi correnti a 31,8 milioni le vendite wholesale, a fronte delle penalizzanti performance del mercato domestico.
Al 30 settembre 2018 il gruppo gestisce 65 punti vendita diretti, di cui 51 monomarca Damiani, localizzati nelle principali vie internazionali del lusso.
A livello geografico, nel primo semestre 2018/2019 i ricavi domestici sono aumentati del 2,7%, grazie alla crescita del retail. All’estero, invece, sono diminuiti del 15% a cambi costanti.
L’Ebitda riporta un deficit di 1,4 milioni, diminuito di 0,3 milioni rispetto all’esercizio precedente, mentre l’Ebit risulta negativo per 4 milioni (-0,7%), sostanzialmente in linea con il periodo di confronto in presenza di ammortamenti e svalutazioni aumentati di circa il 10% a 2,6 milioni.
Il risultato netto consolidato di pertinenza del gruppo registra una perdita di 5,9 milioni, aumentata di oltre il 20% dopo aver contabilizzato oneri finanziari netti per 1,7 milioni gravati dall’effetto cambi negativo.
Al 30 settembre 2018, l’indebitamento finanziario netto risulta pari a 59,4 milioni, aumentato di circa 2,1 milioni rispetto a fine marzo 2018. Un andamento riconducibile al fabbisogno di cassa generato dalla gestione operativa e dagli investimenti realizzati nel periodo.