Nel 2018 il Ftse Italia Prodotti e Servizi Industriali ha ceduto complessivamente il 28,2%, facendo peggio sia del Ftse Mib (-16,1%) sia del corrispondente indice europeo (-12,7%).
Un andamento che ha scontato il forte clima di incertezza che ha caratterizzato in particolare la seconda parte dell’anno, sia in Italia che a livello globale.
Nel mercato domestico hanno pesato in maniera importante le elezioni di marzo e i successivi mesi di incertezza, che hanno portato alla formazione di un governo Lega e Movimento 5 Stelle.
Governo che, nella seconda parte del 2018, ha intavolato una dura discussione con l’Unione Europea sulla legge di bilancio, conclusasi con un accordo solo nel mese di dicembre.
La situazione nazionale si è inserita in un contesto globale appesantito principalmente dalla guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina e dalle misure protezionistiche minacciate, in parte introdotte da Washington, che hanno contribuito ad accendere forti timori di un rallentamento della crescita globale.
In questo contesto si è mossa la big del settore, Buzzi Unicem, che nell’anno ha lasciato sul terreno il 33,2% in scia alla flessione dei risultati economici sotto il peso dei cambi e alla contrazione del settore del cemento, che ha portato alla revisione dei target di molte società.
Annata in deciso calo anche per la maggior parte delle società del segmento delle piccole e medie capitalizzazione, euforiche nel 2017 sulla spinta anche dei Pir.
Effetto che è proseguito anche nella prima parte dell’anno, per poi esaurirsi fino a innescare un crollo generalizzato che ha penalizzato maggiormente le società che avevano raggiunto una valutazione più elevata.
Fra i cali maggiori si segnala infatti quello di Biesse (-59,4%), che ha inoltre dovuto rinunciare alla quotazione della controllata HSD, e Gima TT (-60,7%), che ha scontato anche la forte incertezza nel settore del tabacco penalizzando in parte le quotazioni di IMA (%).
Limitate le perdite per Interpump (-0,8%), sostenuta dalla strategia di crescita sia per linee interne che esterne, mentre ha chiuso in positivo Zignago Vetro (+4,4%) beneficiando di un deciso miglioramento dei risultati.
Nel segmento delle piccole capitalizzazione svetta Fiera Milano (+78,1%) che, dopo un 2017 molto difficile, si è ripresa in modo deciso anche grazie al buon andamento del business.
Buone performance anche per Reno de Medici (+22,7%) e Intek Group (+14,9%), che hanno entrambe portato avanti un processo di crescita per linee esterne.
Hanno perso terreno, invece, tutte le altre società del segmento tra cui Saes Getters che ha ceduto il -23,8% in un anno caratterizzato dalla cessione del business della purificazione dei gas, tra i principali per il gruppo.
Capitalizzazioni più che dimezzate, infine, per Fidia (-51%), El.En (-51,3%), Servizi Italia (-53,4%) e Panariagroup (-74,7%).