Il comparto tecnologico dell’Aim nel 2018 ha ceduto il 9,4%, sostanzialmente in linea con il ribasso del 12,3% registrato dall’indice Ftse Aim Italia. Performance peggiore per il segmento Aim della borsa londinese, con i listini Ftse Aim 100 e il Ftse Aim All Share rispettivamente in calo del 19,8% e del 19 per cento.
Tra le società italiane del comparto si segnala l’incremento del 78,2% di Prismi, che stima a fine 2018 un valore della produzione tra 21,7 e 22,7 milioni (15 milioni nel 2017) e un Ebitda margin tra il 15% e il 18% (6,3% nel 2017) e il cui piano strategico prevede una crescita per linee interne ed esterne al fine di ottenere un miglior presidio territoriale e accompagnare le PMI nella loro trasformazione digitale.
Negativi gli altri titoli del comparto, in particolare Neurosoft (-56,%), Wiit (-39,7%), Vetrya (-39,8%) e DBA Group (-36,2%).
Limita la perdita MailUp (-8%), protagonista nella fornitura di prodotti software-as-a-Service per il digital marketing. Oltre ai risultati positivi del semestre che fanno ben sperare per il full year, le prospettive di ulteriore sviluppo sono alimentate dalla recente acquisizione dell’olandese Datatrics e dalla nuova divisione di Intelligenza Artificiale.
Ribasso contenuto anche per Digital360 (-6,1%) che ha beneficiato nel primo semestre degli importanti investimenti in innovazione tecnologica e in nuovi servizi per ampliare la propria offerta e punta ad una maggiore integrazione fra le divisioni di Demand Generation e Advisory per dare un’ulteriore spinta alla crescita.
Perdite accettabili anche per Alkemy (-15,6%), Expert System (-18,6%) e DigiTouch (-16,4%).
Per quanto riguarda Expert System, leader nell’intelligenza artificiale con la tecnologia proprietaria Cogito, si sottolineano il netto miglioramento dei conti, con il passaggio ad un Ebitda positivo, e la focalizzazione su alcuni segmenti strategici con il concepimento di soluzioni il più possibile standardizzate e replicabili su vasta scala. Da evidenziare inoltre gli importanti riconoscimenti internazionali da parte dei maggiori esperti del settore.
DigiTouch, invece, ha confermato le previsioni rilasciate in sede di Piano Industriale 2018-2020 per la chiusura dell’anno in corso e ha continuato a investire per ampliare l’offerta e le competenze, aggregando società ad alto potenziale in segmenti specifici del digital advertising.
Go internet ha perso terreno nella parte finale dell’anno chiudendo a -22,3%, dopo l’annuncio di un aumento di capitale da 5 milioni, ma può beneficiare nell’immediato futuro dello sbarco del 5G. La società infatti ha ricevuto la proroga dei diritti d’uso delle frequenze 3,5 GHz, che hanno un valore implicito stimato intorno a 50 milioni.
Si segnala infine che Intred, quotata da luglio con un prezzo di collocamento di 2,27 euro, chiude l’anno sopra i 3 euro, mentre Digital Value, sbarcata sull’Aim l’8 novembre scorso, è passata da 10 a 11 euro.