Inizio di 2019 in rosso per le borse europee, che cominciano il nuovo anno sulla falsariga di quello precedente con il sentiment appesantito dai timori legati al rallentamento della crescita globale.
Intorno alle 9:15, a Milano il Ftse Mib cede l’1,5% in area 18 mila punti, appesantito da petroliferi e bancari. In calo anche il Dax di Francoforte (-1,2%), il Ftse 100 di Londra (-1,8%), il Cac 40 di Parigi (-2,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (-1,9%).
A penalizzare stamane i mercati hanno contribuito i deludenti dati macroeconomici cinesi, che hanno alimentato i timori degli operatori sull’outlook dell’economia dopo che l’azionario globale ha archiviato il peggior anno dalla crisi finanziaria del 2008.
A dicembre, l’attività manifatturiera cinese si è contratta per la prima volta dal maggio 2017 complice la continua frenata della domanda sia interna che estera, con l’indice Pmi di Caixini/Markit sceso a 49,7 dai 50,2 di novembre.
Sempre sul fronte macro, attese in giornata anche le indagini congiunturali sull’attività manifatturiera dello scorso mese delle principali economie della zona euro, della Gran Bretagna e degli Stati Uniti.
Notizie parzialmente positive, invece, arrivano dagli Usa, dove il presidente americano Donald Trump ha mandato segnali più concilianti per trovare un accordo che ponga fine allo shutdown governativo che dura dallo scorso 22 dicembre.
Intanto il biglietto verde si indebolisce leggermente nei confronti delle altre valute, con il cambio euro/dollaro poco mosso in area 1,147 e il dollaro/yen in discesa a 109,2.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte in area 253 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,74 per cento.
Tra le materie prime, infine, sostanzialmente stabile l’oro in area 1.285 dollari l’oncia, mentre arretrano le quotazioni del greggio con il Brent (-1%) a 53,3 dollari e il Wti (-1%) a 45 dollari.
Tornando a Piazza Affari, male in avvio i bancari UBI (-2,1%), BPER (-2,2%), BANCO BPM (-2,1%) e UNICREDIT (-2,1%) e i petroliferi SAIPEM (-2,9%) e TENARIS (-2,2%).
In calo anche PRYSMIAN (-2,4%), FCA (-2,4%) e LEONARDO (-2,2%), mentre limitano le perdite le utilities come A2A (-0,2%), TERNA (-0,3%) e SNAM (-0,4%).
Resiste sulla parità JUVENTUS (+0,2%).