Scm Sim (Aim) – Il 7 gennaio partirà l’aumento da 1,17 mln

Scm Sim emetterà, nell’ambito dell’aumento in opzione, sino a un massimo di 163.704 nuove azioni ordinarie nel rapporto di 3 nuove azioni ogni 35 possedute, aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, al prezzo di 7,15 euro (di cui 6,15 sono a titolo di sovrapprezzo), per un ammontare complessivo di 1.170.483,6 euro.

La data di stacco dei diritti di opzione è prevista per il prossimo 7 gennaio e dovranno essere esercitati, a pena di decadenza, nel periodo di offerta stabilito tra il 7 e il 24 gennaio 2019.

Come già anticipato, l’operazione non è assistita da garanzie o impegni di sottoscrizione da parte dell’attuale azionista di maggioranza, la holding Hps, né da parte degli altri soci.

I diritti di opzione saranno negoziabili sull’Aim dal 7 al 18 gennaio 2019 compresi. Coloro che eserciteranno il diritto di opzione, purché ne facciano contestuale richiesta nel modulo di adesione, avranno un diritto di prelazione sull’acquisto delle azioni che al termine del periodo di offerta dovessero restare inoptate, allo stesso prezzo di 7,15 euro per ogni nuova azione. L’adesione all’offerta sarà irrevocabile e non potrà essere sottoposta a condizioni.

Le nuove azioni che dovessero eventualmente rimanere inoptate successivamente all’esercizio del diritto di opzione e del diritto di prelazione da parte degli azionisti potranno essere collocate, a cura del cda, entro il termine del 30 aprile 2019 come previsto dalla delibera datata 11 dicembre 2018, con la quale il consiglio ha conferito al presidente del
e all’amministratore delegato, in via disgiunta fra loro, i poteri di determinare le condizioni ed i termini dell’offerta.

La società comunica, inoltre, di avere ricevuto da parte dell’azionista di maggioranza Hps formale rinuncia all’esercizio del diritto d’opzione. Si segnala, infine, che in data 24 dicembre 2018, Scm Sim ha ricevuto un versamento di 143.000 euro – da un soggetto terzo non parte correlata – in conto futuro aumento di capitale che verrà regolato successivamente all’esercizio del diritto di opzione e del diritto di prelazione da parte degli azionisti, qualora residuasse dell’inoptato.

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