“Quanto al capitale, alimentato in questi anni dall’autofinanziamento, i relativi parametri si pongono ben al di sopra dei livelli regolamentari e sono sostanzialmente in linea con quelli dei concorrenti.
A tale riguardo, conclusa l’ispezione da parte della Bce, entro breve potremo usufruire degli auspicati benefici connessi alla validazione del nostro sistema di rating; ulteriore indicatore che contribuisce ad aumentare la fiducia nella solidità della banca, fiducia che trova pure riscontro nell’abbondante liquidità affidataci dalla clientela”.
È quanto si legge nalla lettera inviata dalla Banca Popolare di Sondrio agli oltre 170 mila azionisti della banca, firmata dal consigliere Mario Alberto Pedranzini e dal presidente Francesco Venosta.
Nella missiva, a commento del 2018, si sottolinea: “Anche se non è ancora stata scritta l’ultima riga del bilancio 2018, possiamo anticipare che la Popolare di Sondrio ha conseguito risultanze positive, peraltro ascrivibili alla sola attività ordinaria”.
“Ciò – prosegue la lettera – nonostante il minor apporto dell’attività finanziaria, penalizzata negli ultimi mesi dalla situazione generale dei mercati, e il pesante fardello di oneri, che hanno compromesso le attese del conto economico; questi ultimi, legati alla stabilizzazione del sistema bancario e all’attività di gestione delle partite deteriorate”.
Per quanto riguarda la gestione degli Npl, i vertici spiegano che “sono ora gestiti con affinati processi, strumenti e strutture organizzative, con l’ambizione di valorizzarne al meglio il potenziale intrinseco, tenendo conto pure delle modalità con cui le varie posizioni si sono degradate. Coerenti con questa impostazione, non abbiamo fin qui attuato iniziative straordinarie di cessione ma abbiamo invece effettuato ulteriori accantonamenti”.
In merito alla trasformazione in spa, nella missiva viene ricordato che “l’obbligo di cambiamento della forma giuridica della banca da società cooperativa per azioni a spa, che avrebbe dovuto avvenire entro la fine del 2018, è slittato di un anno. È peraltro ancora in corso la complessa vicenda giuridica sulla legittimità della legge di riforma delle popolari, ora al vaglio della Corte di Giustizia Europea”.