ll Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un progresso dell’1% e allineato all’analogo europeo (+0,7%), non risentendo della frenata del comparto bancario (-0,9%) e facendo meglio del Ftse Mib (+0,2%).
Nonostante proseguano le preoccupazioni per il rallentamento della crescita mondiale, sono le ultime novità sul versante internazionale, con il primo round di negoziati del 2019 tra Stati Uniti e Cina per giungere ad un’intesa sulla guerra commerciale, a favorire l’andamento positivo, oltre che il recente compromesso trovato tra Roma e Bruxelles sulla legge di Bilancio.
Le prese di profitto sul settore creditizio si sono riflesse in parte anche sui titoli dell’asset management, tra i quali scatta Fineco (+4,2%), che ha archiviato il 2018 con una raccolta netta in crescita. Bene Banca Mediolanum (+1%), che ha chiuso il 2018 con un buon dato sulla raccolta netta nonostante il difficile contesto di mercato, mentre tiene botta Azimut (-0,2%), che ha fatto il suo ingresso nel mercato egiziano dell’asset management.
Ben intonata Exor (+1,7%), che ha beneficiato della performance positiva delle principali controllate quotate.
Nel Mid Cap ritraccia Banca Ifis (-2,3%) dopo l’ottimo inizio d’anno, con l’Ad Giovanni Bossi che in un’intervista ha dichiarato che gli acquisti di Npl proseguiranno anche nel 2019 e che la politica dei dividendi sarà confermata nel nuovo piano industriale. Prosegue invece la cavalcata di doBank (+5%), sempre in scia all’annuncio dell’acquisizione dell’85% del servicer Altamira; operazione che non modificherà la dividend policy. Tentativo di rimbalzo per Cerved (+1,7%), dopo un avvio di 2019 sottotono.
Sullo Small Cap tornano gli acquisti su Banca Intermobiliare (+1,1%) dopo lo stop di lunedì, con l’aumento di capitale si è concluso e con il primo azionista Trinity che ha superato l’89% del capitale. Moderato rialzo per DeA Capital (+0,5%), la cui controllata DeA Capital Alternative Funds, secondo quanto riportato dalla stampa, lancerà un fondo dedicato agli Utp.