UniCredit apre il 2019 con una nuova emissione di bond sul mercato americano. L’istituto guidato da Jean Pierre Mustier ha emesso con successo due bond senior Non-Preferred per un controvalore complessivo di 3 miliardi di dollari (circa 2,6 miliardi di euro).
Il primo lancio, per un importo pari a 2,5 miliardi di dollari, riguarda titoli a tasso fisso, mentre il secondo, per un importo pari a 0,5 miliardi di dollari, è a tasso variabile. Entrambi hanno scadenza il 14 gennaio 2022.
Nel dettaglio, i bond a tasso fisso a 3 anni pagheranno semestralmente una cedola pari al 6,572%, con un prezzo di emissione/riofferta di 100 per cento. Per quelli a tasso variabile a 3 anni, la cedola è pari all’US Libor a 3 mesi+390 punti base, pagata trimestralmente, con un prezzo di emissione/riofferta del 100 per cento.
Questa transazione è la terza sul mercato dei bond senior Non-Preferred collocati da UniCredit, dopo la prima emissione nel gennaio 2018 di un bond a 5 anni per un importo di 1,5 miliardi di euro e di quella a 5 anni per un importo pari a 3 miliardi di dollari a novembre 2018 (2,6 miliardi di euro circa).
I bond saranno computabili ai fini Tlac e a tal proposito si prevede un impatto positivo di circa 72 punti base. Questa transazione fa parte del piano di funding della banca ai fini Tlac, relativamente al quale l’istituto, come annunciato durante la presentazione dei risultati del terzo trimestre 2018, aveva un obiettivo di emissioni per un importo complessivo tra 3 e 5 miliardi di euro entro la fine del primo trimestre 2019.
Il processo di book building ha generato richieste per circa 8 miliardi di dollari, che rappresentano il riscontro più elevato (per una singola transazione) mai registrato sul mercato italiano dei bond “Yankee” negli ultimi 3 anni, con una distribuzione geografica molto capillare in grado raccogliere ordini da oltre 200 investitori globali: il 65% dagli Stati Uniti, il 18% dal Regno Unito, il 3% dal Medio Oriente e il 14% dal resto dell’Europa.
Dato l’interesse positivo del mercato e il portafoglio ordini molto consistente, lo spread comunicato, inizialmente fissato a 430 punti base sull’US Treasury a 3 anni, ha registrato un significativo miglioramento di 30 punti base.
Lo spread di emissione finale è infatti stato pari a T+400 punti base per la tranche a tasso fisso e 390 punti base+US Libor per la tranche a tasso variabile, all’incirca equivalente all’Euribor a 3 mesi+365 punti base. Si tratta della riduzione più marcata in termini di spread registrata sul mercato Usd fino ad ora nel 2019, sia presso investitori statunitensi sia europei.
“UniCredit – sottolinea la banca in una nota – dimostra di avere una base di investitori molto solida, con una capacità di accesso al mercato continuativa, importante e diversificata”.
I titoli sono emessi in regime di esenzione dall’obbligo di registrazione dello United States Securities Act del 1933 e possono essere venduti solo ad investitori istituzionali qualificati.
I bond saranno emessi in conformità al programma GMTN in dollari ai seguenti rating attesi: ‘Baa3’ (Moody’s), ‘BBB-‘ (S&P) e ‘BBB’ (Fitch). Il taglio minimo dell’obbligazione è di 350.000 dollari e multipli di 1.000 dollari.