Banche – Tiene il settore (+0,2%), ok UniCredit (+0,7%) e Banco Bpm (+0,5%)

Il Ftse Italia Banche chiude con un lieve rialzo dello 0,2% e facendo meglio dell’omologo europeo (-0,2%), sostenendo anche il Ftse Mib (+0,9%).

Il comparto bancario, pur riducendo man mano il progresso nell’ultima parte della seduta, riesce comunque a chiudere in territorio positivo, grazie anche al calo dello spread Btp-Bund in area 260 pb dagli oltre 270 punti base di martedì, grazie anche al compromesso raggiunto nelle scorse settimana tra Governo italiano e Commissione Europea sulla legge di Bilancio 2019.

A sostenere gli acquisti anche le notizie positive sul fronte internazionale, che hanno visto dei progressi nel negoziato commerciale tra Stati Uniti e Cina.

Andamento contrastato per i titoli del Ftse Mib, tra i quali si mettono in luce UniCredit (+0,7%), che ha collocato due bond senior non-preferred in dollari per un ammontare complessivo di 3 miliardi, e Banco Bpm (+0,5%), che nel 2018 ha completato con largo anticipo il de-risking programmato.

Sul Mid Cap tiene Credem (+0,2%), che secondo indiscrezioni di stampa sta lavorando al lancio di un covered bond quinquennale, mentre chiude sulla parità Popolare Sondrio. Scatta qualche realizzo su Mps (-1%) dopo essere stata in rialzo per gran parte della giornata di ieri e reduce da un mini trend positivo, sostenuta dall’accelerazione nel de-risking con la cessione di 3,5 miliardi di crediti problematici. Stesso discorso per Creval (-0,8%).

Tra le Small Cap riflettori puntati sempre su Carige anche se temporaneamente sospesa dalle contrattazioni per decisione della Consob, con il Governo che ha varato un decreto-legge a sostegno della banca ligure in caso di necessità con garanzie fino a 3 miliardi sui bond e 1 fino a 1 miliardo in caso di intervento nel capitale. Nel frattempo, i commissari straordinari, che hanno ribadito che la nazionalizzazione non sarà necessaria, intendono accelerare nella messa in sicurezza dell’istituto, incluso il de-risking, in vista del piano industriale che sarà pronto entro fine febbraio 2019. Il Fitd, invece, non ha ancora preso una decisione sulla revisione del tasso del bond. Ancora denaro su Banca Finnat (+3,9%).