Moda – Il downgrade di Berenberg sul lusso spinge le vendite sul settore

Intorno alle 14.00 proseguono le vendite sui titoli del lusso, appesantiti dal downgrade di Berenberg su diverse griffe europee alla luce di un 2019 che sarà il più ricco di incertezze macroeconomiche da molti anni a questa parte.

Tra le società di Borsa Italiana interessate si segnalano Tod’s (-4,32%), Brunello Cucinelli (-2,28%) e Moncler (-1,75%).

Sulla prima gli analisti di Berenberg hanno abbassato il giudizio da Hold a Sell e ridotto il target price a 36 euro dal precedente 51 euro. Una dinamica riconducibile all’attesa dei risultati del 4Q 2018 per “il ventiduesimo trimestre consecutivo negativo in termini di like for like, visto che le varie iniziative retail del gruppo non si stanno traducendo in un momentum dei ricavi.”

Invece, su Brunello Cucinelli l’istituto di credito tedesco ha confermato il Buy e ritoccato il target price (33 euro dal precedente 34 euro). Una raccomandazione che evidenzia come la maison del cachemire sia tra le più resilienti nel mondo del lusso, grazie alle dimensioni e alla flessibilità per crescere sia in termini di retail sia a livello di espansione geografica, elementi alla base della sua capacità remunerativa.

Andamento analogo per il titolo della maison del piumino su cui è stato ribadito il Buy e rivisto il prezzo obiettivo a 36 euro dai 37 euro prima indicati. Berenberg ritiene che la maison del piumino presenti opportunità di crescita sia nel retail sia a livello geografico, oltre che nell’e-commerce, oltre ad espandersi in altre tipologie di prodotti.

Il report pubblicato quest’oggi sul settore del lusso ha evidenziato come le società del comparto si trovino in un’ultima fase di un ciclo economico espansivo. In particolare, nel 2019 saranno maggiori i rischi al ribasso che al rialzo per le stime di crescita organica del settore in esame, ciclico per eccellenza.

I multipli si trovano ora su un livello più ragionevole, con il comparto che tratta a un p/e atteso a 12 mesi pari a 20 volte, mentre nella fase del picco 2018 viaggiava intorno a 30 volte, ma è improbabile probabile però che si espandano nel contesto macro attuale, che lascia pochi margini di rialzo.

Berenberg ha poi riferito che il tema principale che gli operatori del settore tratteranno nei prossimi 12 mesi sarà l’M&A, un argomento che sollecita l’attenzione dei principali player del settore come Kering e Lvmh.

Gli investitori guardano sempre con attenzione verso la Cina, in quanto temono un crollo dei consumi di lusso cinesi, simile a quello di 6 anni fa quando la campagna anticorruzione cinese aveva portato a una frenata degli acquisti.

Berenberg resta comunque fiducioso sul fatto che il settore del lusso è strutturalmente posizionato meglio rispetto a cinque anni fa. Infatti, i driver fondamentali del lusso su cui si basano i consumi cinesi, come gli acquisti della classe media e dei millennial, appaiono più solidi, consentendo nel lungo periodo una proiezione di crescita a mid-single digit quando il settore entra in un periodo di normalizzazione della domanda.

Gli analisti rimangono consapevoli del contesto esterno confidando che nel medio termine ci saranno ancora volatilità ed episodi di sell-off in caso di notizie macro negative.