ll Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un guadagno del 2% e sovra-performando di un punto percentuale l’analogo europeo (+1%), supportato dalla buona resistenza mostrata dal comparto bancario (+0,2%) e “battendo” il Ftse Mib (+0,9%).
A supportare l’andamento positivo, oltre alla recente intesa raggiunta tra Roma e Bruxelles sulla manovra economica, anche le ultime novità sul versante internazionale, che hanno messo in luce un riavvicinamento tra Usa e Cina sulla questione commerciale.
La tenuta del comparto bancario ha impattato in larga parte anche sui titoli dell’asset management, tra i quali scatta Anima (+7,1%), che ha avviato un buy-back fino a un massimo del 3% del capitale. In gran spolvero Banca Generali (+3,8%), in attesa del dato definitivo sulla raccolta netta del 2018, mentre Fineco (+0,5%) rafforza l’ottima performance della seduta precedente, ancora in scia al buon andamento della raccolta netta registrato nel 2018.
Molto bene Exor (+2,8%), che ha beneficiato della performance positiva delle principali controllate quotate.
Nel Mid Cap si mette in luce Banca Ifis (+0,6%), con l’Ad Giovanni Bossi che in un’intervista ha dichiarato che gli acquisti di Npl proseguiranno anche nel 2019 e che la politica dei dividendi sarà confermata. Prosegue la cavalcata di doBank (+3,2%), che beneficia ancora dell’annuncio dell’acquisizione dell’85% del servicer Altamira; operazione che non modificherà la dividend policy. Continua la rimonta di Cerved (+5,2%), dopo un avvio di 2019 incolore.
Sullo Small Cap ritraccia nuovamente Banca Intermobiliare (-0,7%), il cui aumento di capitale si è concluso nei giorni scorsi e con il primo azionista Trinity che ha superato l’89% del capitale. Tonica DeA Capital (+1,4%), la cui controllata DeA Capital Alternative Funds, secondo quanto riportato dalla stampa, lancerà un fondo dedicato agli Utp.