Dall’inizio di questa settimana le quotazioni dei titoli del colosso bancario milanese si stanno muovendo al di sopra della media mobile a 50 osservazioni, attualmente in transito a 1,9873 euro, ma anche della trend line discendente di medio periodo tracciata sui massimi di metà maggio.
All’interno di un quadro grafico neutrale sia nel medio sia nel breve termine, un primo segnale di forza per i corsi delle azioni Intesa Sanpaolo potrebbe arrivare dal superamento di una prima resistenza statica posta a 2,057 euro dato che in questo caso ci potrebbero essere margini di apprezzamento fino alla successiva barriera individuabile in area 2,096 euro. Il breakout di questo livello, consentendo anche di bucare al rialzo la successiva media mobile a 100 sedute, potrebbe poi consentire alle quotazioni dei titoli del gruppo guidato da Carlo Messina di essere proiettate verso i due obiettivi rialzisti di breve periodo individuabili rispettivamente a 2,134 euro prima e a quota 2,174 euro in seconda battuta.
L’eventuale cedimento del sopracitato supporto dinamico posizionato a 1,987 euro, al contrario, potrebbe essere interpretato per i corsi delle azioni Intesa Sanpaolo come un primo segnale di debolezza che, tuttavia, dovrà essere confermato dalla rottura al ribasso del supposto statico posto a 1,973 euro. In questo scenario negativo le quotazioni dei titoli dell’istituto di Ca’ de Sass potrebbero scivolare rapidamente verso quota 1,934 euro, al di sotto del quale il conseguente incremento della pressione ribassista potrebbe favorire il rapido raggiungimento di un primo obiettivo di breve periodo posizionato a 1,899 euro, al di sotto del quale il successivo target è individuabile a quota 1,879 euro.
La performance da inizio 2019 dei titoli Intesa Sanpaolo è pari al +3,4% (-30% nell’intero 2018), mentre il target price medio sulla base dei contributi dei 26 analisti rilevati da Bloomberg è pari a 2,55 euro, con un potenziale rialzista del 27,2 per cento.
Prezzo di riferimento: 2,006 euro
+8,4% è il potenziale rialzista rispetto alla quarta resistenza a 2,174 euro;
+6,3% è il potenziale rialzista rispetto alla terza resistenza a 2,134 euro;
+4,5% è il potenziale rialzista rispetto alla seconda resistenza a 2,096 euro;
+2,6% è il potenziale rialzista rispetto alla prima resistenza a 2,057 euro;
-1,6% è la potenziale flessione rispetto al primo supporto a 1,973 euro;
-3,6% è la potenziale flessione rispetto al secondo supporto a 1,934 euro;
-5,3% è la potenziale flessione rispetto al terzo supporto a 1,899 euro;
-6,3% è la potenziale flessione rispetto al quarto supporto a 1,879 euro.