Tim – Elliott prende tempo sull’assemblea, Vivendi non ci sta

Si va verso un nuovo scontro, nel Cda di Tim in programma lunedì, fra il primo azionista Vivendi e il fondo Elliott, che lo scorso maggio ha nominato 10 dei 15 attuali amministratori.

Il mese scorso il gruppo transalpino ha richiesto un’assemblea per la revoca di cinque consiglieri in quota Elliott (Fulvio Conti, Alfredo Altavilla, Massimo Ferrari, Dante Roscini e Paola Giannotti de Ponti) e la sostituzione con propri candidati (Franco Bernabè, Rob van der Valk, Flavia Mazzarella, Gabriele Galateri di Genola e Francesco Vatalaro).

Secondo quanto riportato da fonti di stampa, c’è stato anche un tentativo (fallito) di mediazione, per provare a convincere tre consiglieri di maggioranza a dimettersi e ridare spazio ai candidati francesi senza passare alla conta.

Il Cda, secondo le fonti, vorrebbe convocare l’assemblea per la fine di febbraio o comunque dopo la riunione del 26 sul bilancio 2018 in cui dovrebbe essere presentato anche il piano industriale.

“Vogliono solo guadagnare tempo mettendo in atto continue tattiche dilatorie” ha commentato un portavoce di Vivendi, “potevano decidere già a dicembre, hanno rinviato a gennaio e adesso si parla di convocare l’assemblea per marzo. Siamo molto arrabbiati e preoccupati, perché nel frattempo la situazione peggiora a danno di tutti gli azionisti. C’è una pessima governance e le quotazioni da maggio hanno perso oltre il 40 per cento”.