Dal minimo dello scorso 25 ottobre a 5,986 euro, le quotazioni dei titoli del gruppo guidato da Matteo Del Fante hanno avviato un movimento ascendente che ha consentito di superare agevolmente la parete superiore del canale discendente di medio periodo, ma anche di oltrepassare la media mobile a 200 sedute, attualmente in transito a 7,16 euro. Un movimento che negli ultimi due mesi e mezzo ha permesso ai corsi delle azioni Poste Italiane di mostrare una forza relativa decisamente superiore a quella del principale indice di piazza Affari, cioè al Ftse Mib.
A questi livelli, la continuazione del sopracitato uptrend per le quotazioni dei titoli del gruppo attivo nella gestione del servizio postale, ma anche nel settore finanziario, assicurativo e delle telefonia mobile è subordinata al breakout di una prima resistenza statica posizionata a 7,278 euro dato che in questi casi ci potrebbero essere margini di crescita fino alla successiva barriera individuabile a 7,446 euro. Il superamento, confermato in chiusura di seduta, di questa resistenza statica potrebbe consentire ai corsi delle azioni Poste Italiane di mettere nel mirino un primo obiettivo rialzista di breve periodo individuabile a 7,63 euro, al di sopra del quale il successivo target è a quota 7,868 euro.
L’eventuale cedimento del sopracitato supporto statico e dinamico posizionato a 7,16 euro, al contrario, potrebbe favorire l’aumento della pressione dei venditori sulle quotazioni dei titoli del gruppo in esame, con possibile ulteriore discesa fino al successivo supporto statico posto a quota 6,99 euro. Ipotizzando uno scenario negativo, la rottura di questo livello potrebbe far scivolare i corsi delle azioni Intesa Sanpaolo verso i due obiettivi ribassisti di breve periodo individuabili rispettivamente a 6,818 euro prima e a quota 6,654 euro in seguito.
La performance da inizio anno dei titoli Poste Italiane è pari al +3,7% (+11,3% nell’intero 2018), mentre il target price medio sulla base dei contributi degli 11 analisti rilevati da Bloomberg è pari a 8,06 euro, con un potenziale rialzista dell’11,3 per cento.
Prezzo di riferimento: 7,24 euro
+8,7% è il potenziale rialzista rispetto alla quarta resistenza a 7,868 euro;
+5,4% è il potenziale rialzista rispetto alla terza resistenza a 7,63 euro;
+2,8% è il potenziale rialzista rispetto alla seconda resistenza a 7,446 euro;
+0,5% è il potenziale rialzista rispetto alla prima resistenza a 7,278 euro;
-1,1% è la potenziale flessione rispetto al primo supporto a 7,16 euro;
-3,5% è la potenziale flessione rispetto al secondo supporto a 6,99 euro;
-5,8% è la potenziale flessione rispetto al terzo supporto a 6,818 euro;
-8,2% è la potenziale flessione rispetto al quarto supporto a 6,654 euro.