ll Ftse Italia Servizi Finanziari inizia l’ottava con un calo dello 0,8% e allineato all’analogo europeo (-0,7%), risentendo della seduta negativa del comparto bancario (-1,9%) e uniformandosi al Ftse Mib (-0,6%).
Sullo sfondo restano i timori legati alla frenata della crescita globale, nonostante le recenti evoluzioni positive come i passi avanti tra Usa e Cina sulla questione commerciale e l’intesa raggiunta tra Governo italiano e Commissione Europea legge di Bilancio.
La seduta da dimenticare del settore creditizio ha impattato solo in parte sui titoli dell’asset management, con Banca Generali, Azimut e Fineco che chiudono appena sotto la parità, mentre terminano più arretrate Banca Mediolanum (-1,1%) e Anima (-2,4%).
Qualche realizzo su Exor (-0,6%), mossasi in scia alla frenata delle principali controllate quotate.
Nel Mid Cap scattano le prese di beneficio su Banca Ifis (-5%), reduce da un ottimo inizio d’anno. Continua lo sprint di doBank (+2,1%), supportato ancora dall’annuncio dell’acquisizione dell’85% del servicer Altamira, che non impatterà sulla politica dei dividendo. Tornano le vendite su Cerved (-1%).
Sullo Small Cap prosegue il trend negativo di Banca Intermobiliare (-0,4%), il cui aumento di capitale si è concluso nei giorni scorsi e con il primo azionista Trinity che ha superato l’89% del capitale. Tiene botta DeA Capital (-0,2%), la cui controllata DeA Capital Alternative Funds ha allargato la tipologia dei crediti del fondo IDeA Corporate Credit Recovery (Ccr) II al settore dello shipping.