Il consorzio per la progettazione, lo sviluppo e la realizzazione del gasdotto TAP ha completato nello scorso mese di dicembre il project financing per un ammontare complessivo di 3,9 miliardi.
E’ quanto si apprende da varie fonti di stampa, oltre che da una nota diffusa dallo stesso consorzio, sottolineando che “si tratta della più grande operazione di questo genere per un progetto infrastrutturale in Europa nel 2018”.
L’operazione costituisce un notevole passo avanti per il completamento del TAP che, come dichiarato da Luca Schieppati, Managing Director del consorzio, “si avvicina ulteriormente al proprio traguardo e alla consegna del gas di Shah Deniz nel 2020”.
Il finanziamento è stato erogato da un gruppo di 17 banche commerciali, insieme alla Bei e alla Bers. Parte del finanziamento e’ coperta da garanzia dalle agenzie di credito all’esportazione quali Bpifrance, Euler Hermes e Sace.
Il consorzio ha raccolto 3.765 milioni in prestiti senior concessi da terzi per una durata complessiva di 16,5 anni, in una combinazione di prestiti commerciali e finanziamenti connessi a istituti finanziari di sviluppo e agenzie di credito all’esportazione.
Nel dettaglio, sono stati erogati una linea diretta di credito Bei da 700 milioni con garanzia Ue tramite l’Efsi (il fondo europeo per gli investimenti strategici), due finanziamenti Bers (Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo) da 500 milioni ciascuno e ulteriori coperture di Sace (700 milioni), Bpifrance (450 milioni) ed Euler Hermes (280 milioni), oltre a prestiti diretti da banche commerciali per 635 milioni.
Si segnala che i costi del progetto erano stati interamente coperti in precedenza dagli azionisti di TAP, BP (20%), SOCAR (20%), Snam (20%), Fluxys (19%), Enagás (16%) e Axpo (5%).