Tentativo di recupero per il comparto bancario a Piazza Affari. Intorno alle 09:45 il Ftse Italia Banche segna un rialzo del 2%, dopo avere lasciato sul terreno il 4,1% tra lunedì e martedì.
Il settore creditizio prova dunque di rimbalzare dopo le ultime due sedute sottopressione, in scia alle indiscrezioni di stampa secondo le quali l’authority di Francoforte, nelle lettere sullo Srep inviate alle 119 banche vigilate dell’Eurozona, avrebbe richiesto di svalutare al 100% i crediti deteriorati entro una scadenza indicata nel 2026.
L’approccio duro della Vigilanza Bce sulla copertura dei crediti deteriorati aveva fatto suscitare i timori per il fatto che le raccomandazioni del cosiddetto Addendum possano essere estese anche allo stock esistente prima del 1° aprile 2018, oltre che sui nuovi Npe generatisi a partire da quella data.
Il faro sulla questione era tornato ad accendersi dopo che Mps lo scorso venerdì aveva sapere che nella bozza di lettera Srep l’Eurotower raccomandava “di implementare, nei prossimi anni (fino alla fine del 2026) un graduale aumento dei livelli di copertura sullo stock di crediti deteriorati in essere alla fine di marzo 2018, secondo una logica complementare alle indicazioni fornite nell’Addendum alle linee guida della Bce per le banche sui crediti deteriorati (Npl) generati a partire da aprile 2018”.
Tuttavia, lo scorso 11 luglio 2018, la Bce aveva annunciato che avrebbe interagito con ciascuna banca per definire le aspettative di vigilanza su base individuale, sulla base di una valutazione comparata (benchmarking) di banche simili e tenuto conto dell’attuale livello di Npl ratio e di altri indicatori finanziari di ciascuna banca.
Tra ieri e questa mattina, tutte le principali banche italiane (Bper, Ubi, Intesa Sanpaolo, UniCredit e Banco Bpm) hanno rassicurato il mercato, sottolineando di non aspettarsi impatti significativi dalle richieste della Vigilanza europea.
In risalita tutti i titoli del Ftse Mib, a partire da UniCredit (+3,3% a 10,39 euro), l’ultima in ordine di tempo a rassicurare (in maniera dettagliata) sul fatto che le richieste della Bce (fino al 2024) avranno impatti minimi sul Cet1, anche alla luce di tutte le operazioni poste in essere fino ad oggi.
Tornano gli acquisti anche su Banco Bpm (+2,1% a 1,89 euro), Bper (+2,1% a 3,06 euro), Ubi (+1,2% a 2,36 euro), che erano state le più penalizzate dalle vendite, e Intesa Sanpaolo (+1,9% a 1,99 euro). Bene anche Mediobanca (+0,9% a 7,73 euro).
Sul Mid Cap prova a risalire Mps (+1,1% a 1,26 euro), dopo avere perso oltre il 17% tra lunedì e martedì.