Tra le novità del patto parasociale della multi-utility bolognese, che dovrà essere approvato a fine febbraio e che ha già avuto l’ok da parte dei comuni di Genova e Reggio Emilia (rispettivamente al 18,85% e 15% del capitale), vi è la previsione di liberare una quota pari al 5% del capitale di Iren, facendo scendere la quota complessiva degli enti locali dal 40% al 35%. Il controllo pubblico della società sarà comunque garantito grazie al voto maggiorato.
E’ quanto si apprende da Reuters, da cui emerge anche come il patto in attesa di approvazione sia foriero di altre due novità, l’aumento dei membri del consiglio di amministrazione da 13 a 15, nonchè la già menzionata controversa clausola che consente al Comune che detenga il maggior numero di azioni (al momento Genova) di designare una delle cariche al vertice di Iren (presidente, vice presidente e Ad), qualora non si trovasse l’unanimità fra i sindaci dei tre comuni aderenti per la nomina delle tre cariche predette.
Per il via libera definitivo del nuovo statuto manca il comune di Torino (13,8% del capitale), il cui sindaco pentastellato riunirà il consiglio comunale entro fine mese.
Approvazione non scontata in considerazione del fatto che sia a Genova che a Reggio Emilia le opposizioni (M5S) hanno espresso voto contrario al rinnovo dei patti. Cosa che assicurerebbe al sindaco del capoluogo ligure un vantaggio nella nomina di una delle predette cariche.