Intorno a mezzogiorno Piazza Affari sovraperofrma le altre borse europee, con il Ftse Mib in progresso dello 0,6% in prossimità dei 19.300 punti.
Poco mossi il Dax di Francoforte (flat), il Cac 40 di Parigi (+0,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,15%), mentre il Ftse 100 di Londra arretra dello 0,4% all’indomani della bruciante sconfitta di Theresa May sul fronte Brexit.
La Camera dei Comuni ha bocciato l’accordo raggiunto tra il premier britannico e l’Unione Europea con 432 pareri contrari a fronte dei 202 favorevoli e nel primo pomeriggio partirà il dibattito sulla mozione di sfiducia nei confronti del governo presentata dal leader laburista Jeremy Corbyn, in vista del voto di questa sera.
La sterlina è pressoché stabile in mattinata dopo il rafforzamento di ieri sera, a 1,286 dollari e 0,886 nei confronti dell’euro, mentre il cambio tra biglietto verde e moneta unica si attesta a 1,14.
Dall’agenda macroeconomica si segnalano i dati in linea con le attese sull’inflazione di Germania, Italia e Regno Unito, oltre al calo degli ordinativi industriali italiani, in attesa delle vendite al dettaglio statunitensi.
Oltreoceano i futures sugli indici azionari preannunciano una partenza leggermente positiva per i principali listini, nonostante il perdurare dell’impasse politico a Washington e del conseguente shutdown governativo, mentre il focus resta concentrato sui risultati trimestrali in uscita oggi, tra cui Bank of America e Goldman Sachs.
Scarsi movimenti di rilievo tra le materie prime, con le quotazioni del petrolio Wti e Brent sostanzialmente stabili, rispettivamente a 51,9 e 60,6 dollari al barile e l’oro in area 1.289 dollari l’oncia.
Sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund scende sotto i 260 punti base, a 257 bp, grazie al recupero del Btp il cui rendimento cala al 2,81 per cento.
A Piazza Affari gli acquisti premiano Unicredit (+2,5%), con il settore creditizio ben intonato dopo le ultime due sedute sotto pressione, grazie anche alle rassicurazioni pervenute tra ieri e questa mattina da tutte le principali banche italiane, che hanno detto di non aspettarsi impatti significativi dalle richieste della Vigilanza europea.
In particolare, in merito alle indicazioni della Bce sugli Npl, l’istituto di Piazza Gae Aulenti ritiene che il dialogo con la Vigilanza europea possa portare a un impatto basso, a una sola cifra in termini di punti base, sul CET1 per ogni anno fino al 2024.
Denaro anche su Buzzi (+2,5%) e Fineco (+2,4%), oltre a Recordati (+2%) e Saipem (+1,9%). Sottotono invece Pirelli (-1,9%), inverte la rotta Juventus (-0,9%) dopo l’avvio positivo. Poco mosse le utilities e Fca (+0,1%), che a dicembre ha registrato un calo delle immatricolazioni in Europa del 2,5% rispetto al -8,7% del mercato.

























